Come già verificatosi, questo blog dà spazio alle riflessioni di lettori e simpatizzanti che vogliano esprimere il proprio pensiero. Ecco quindi un intervento sullo stato attuale del conflitto ucraino e del posizionamento dei principali attori internazionali, in vista di un possibile accordo di pace, a firma del blogger Daniel Mateo Montalcini. La revisione dell'articolo è stata effettuata da Massimiliano Nespola, giornalista pubblicista.
La verità tra le barricate
LO STATO
ATTUALE DEL CONFLITTO
Siamo a 39
giorni dall’inizio della guerra che vede coinvolta l’Ucraina, suo malgrado, per
mano della Russia di Putin, con l’appoggio della Bielorussia e della Cecenia. Non
si può escludere ad oggi il coinvolgimento in questo scontro della Cina, da
sempre affiancata al Cremlino, per fini economici, per contrastare l’Occidente
e gli USA, in particolar modo.
Quotidianamente,
nel corso di questo conflitto si sta assistendo a degli sviluppi che nuoceranno
non solo al Paese più direttamente coinvolto, l’Ucraina, a seguito del blocco
economico dei rifornimenti di macchinari e strumenti. Per esempio, nel settore
automobilistico, la Porsche sta subendo ritardi e perdite per il mancato
rifornimento di assemblaggi.
Zelensky sta
tentando di resistere agli attacchi da parte delle forze russe, le quali sarebbero
giunte fino ad Odessa, principale porto del Mar Nero, per raggiungere il
controllo di tutta l’area dopo aver conquistato il Donbass e la Crimea nel
2014.
Proprio nei
paraggi della principale città portuale ucraina, si sono susseguiti diversi
bombardamenti da parte della Russia, con l’obiettivo di prendere sotto
controllo l’intera fascia meridionale ucraina. Dopo Mykolaiv, colpita venerdì,
si sono riscontrati altri tre attacchi cruenti sulla raffineria nei pressi di
Odessa, dopo aver colpito la grande raffineria di Kremerenchuk. Tragica la
scoperta di fosse comuni a Bucha, che giustificano le condanne da parte
dell’Occidente per crimini contro l’umanità: 300 i corpi rinvenuti in questa
città.
LE POSIZIONI
IN CAMPO
La reazione
di condanna a questi abomini è giunta da più parti. Il Santo Padre Francesco ha
duramente criticato ogni attacco balistico, in particolar modo la strage appena
compiuta contro civili a Bucha, sostenendo che è giusto proteggere le rotte
marittime dirette verso le nostre coste, dopo il naufragio di 99 persone dalla
Libia. La Lituania, per opporsi agli attacchi russi, ha subito posto un blocco
all’import del gas russo, cui hanno fatto rapidamente seguito i Paesi vicini,
Lettonia ed Estonia.
Quale può
essere la strada da percorrere per un nuovo equilibrio, che porti alla
pacificazione? Sicuramente, l’intermediazione di un soggetto importante quale
la Cina, una delle principali potenze economiche mondiali, può acquisire una
rilevanza sostanziale. Tale dinamica andrebbe a favore degli accordi tra
Occidente e Russia. Da includere sul tavolo dei negoziati anche Israele, che
può svolgere un ruolo fondamentale, dati i legami storici, culturali, politici
con l’Occidente, per spingere la Cina a relazioni meno allineate con la Russia.
Israele risulta l’interlocutore più affidabile per una mediazione tra
le parti, in vista di un possibile accordo.
È bene quindi che la Cina, oggi più vicina alla Russia, converta la sua posizione in una più orientata nella direzione di maggiori scambi ed interazioni con Occidente. Alla Cina interessa di sicuro non compromettere i propri rapporti con l’UE e gli USA. Ecco perché non le conviene schierarsi apertamente a favore della Russia. Il suo posizionamento è differente da quello che si può riscontrare in Ungheria, con la rielezione di Viktor Orbán, ed in Serbia. Nel primo caso, l’attuale leader è deprecabile per la sua visione ultraconservatrice e le simpatie per le azioni militari di Mosca. Lo stesso vale per la Serbia, notoriamente filo russa con a capo Aleksandar Vučić. Ma i timori dei 27 Paesi Membri dell’UE e non solo si avrebbero anche nel caso di leader differenti alla guida di questi Paesi.
Il timore
cinese è invece rappresentato dal fatto che chiunque arrivi al potere, al posto dei leader attuali, possa
rivelarsi un interlocutore ancor peggiore. Al tempo stesso, la Cina non può
essere soggetta alle medesime sanzioni applicate dall’Occidente alla Russia.
LA STORIA SI RIPETE
La gravità di ciò che sta accadendo in Ucraina, i bombardamenti di intere città e quartieri periferici di altre quali Kiev, Mariupol, Odessa, Leopoli dimostrano che dalla storia non si è appreso niente. Certamente la crisi in oggetto e la fuga dalle città di tutta la popolazione residente in quel Paese non può essere paragonata all’atrocità dello scopo nazifascista di eliminare l’intera popolazione di credo ebraico sommariamente e tutti gli oppositori politici ed ogni altro soggetto differente dallo status ariano.
Ma le atrocità verificatesi a Bucha, in particolar modo, devono essere documentate analiticamente, senza far prevalere l’emotività ed il sensazionalismo. Le immagini relative ai crimini di guerra devono essere riportate in maniera autentica, affinché si possa conoscere e condannare ogni atto rivolto contro l’umanità; tutto ciò dando il giusto peso alle parole. Così facendo, i governi potranno trovare unità, con l’obiettivo di applicare le giuste sanzioni ai Paesi rei di questi atti criminali.
Daniel Mateo Montalcini - a cura di Massimiliano Nespola, giornalista
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