lunedì 4 aprile 2022

Evoluzioni del conflitto ucraino

Come già verificatosi, questo blog dà spazio alle riflessioni di lettori e simpatizzanti che vogliano esprimere il proprio pensiero. Ecco quindi un intervento sullo stato attuale del conflitto ucraino e del posizionamento dei principali attori internazionali, in vista di un possibile accordo di pace, a firma del blogger Daniel Mateo Montalcini. La revisione dell'articolo è stata effettuata da Massimiliano Nespola, giornalista pubblicista.


La verità tra le barricate


LO STATO ATTUALE DEL CONFLITTO

Siamo a 39 giorni dall’inizio della guerra che vede coinvolta l’Ucraina, suo malgrado, per mano della Russia di Putin, con l’appoggio della Bielorussia e della Cecenia. Non si può escludere ad oggi il coinvolgimento in questo scontro della Cina, da sempre affiancata al Cremlino, per fini economici, per contrastare l’Occidente e gli USA, in particolar modo.

Quotidianamente, nel corso di questo conflitto si sta assistendo a degli sviluppi che nuoceranno non solo al Paese più direttamente coinvolto, l’Ucraina, a seguito del blocco economico dei rifornimenti di macchinari e strumenti. Per esempio, nel settore automobilistico, la Porsche sta subendo ritardi e perdite per il mancato rifornimento di assemblaggi.

Zelensky sta tentando di resistere agli attacchi da parte delle forze russe, le quali sarebbero giunte fino ad Odessa, principale porto del Mar Nero, per raggiungere il controllo di tutta l’area dopo aver conquistato il Donbass e la Crimea nel 2014.

Proprio nei paraggi della principale città portuale ucraina, si sono susseguiti diversi bombardamenti da parte della Russia, con l’obiettivo di prendere sotto controllo l’intera fascia meridionale ucraina. Dopo Mykolaiv, colpita venerdì, si sono riscontrati altri tre attacchi cruenti sulla raffineria nei pressi di Odessa, dopo aver colpito la grande raffineria di Kremerenchuk. Tragica la scoperta di fosse comuni a Bucha, che giustificano le condanne da parte dell’Occidente per crimini contro l’umanità: 300 i corpi rinvenuti in questa città.

 

LE POSIZIONI IN CAMPO

La reazione di condanna a questi abomini è giunta da più parti. Il Santo Padre Francesco ha duramente criticato ogni attacco balistico, in particolar modo la strage appena compiuta contro civili a Bucha, sostenendo che è giusto proteggere le rotte marittime dirette verso le nostre coste, dopo il naufragio di 99 persone dalla Libia. La Lituania, per opporsi agli attacchi russi, ha subito posto un blocco all’import del gas russo, cui hanno fatto rapidamente seguito i Paesi vicini, Lettonia ed Estonia.

Quale può essere la strada da percorrere per un nuovo equilibrio, che porti alla pacificazione? Sicuramente, l’intermediazione di un soggetto importante quale la Cina, una delle principali potenze economiche mondiali, può acquisire una rilevanza sostanziale. Tale dinamica andrebbe a favore degli accordi tra Occidente e Russia. Da includere sul tavolo dei negoziati anche Israele, che può svolgere un ruolo fondamentale, dati i legami storici, culturali, politici con l’Occidente, per spingere la Cina a relazioni meno allineate con la Russia. Israele risulta l’interlocutore più affidabile per una mediazione tra le parti, in vista di un possibile accordo.

È bene quindi che la Cina, oggi più vicina alla Russia, converta la sua posizione in una più orientata nella direzione di maggiori scambi ed interazioni con Occidente. Alla Cina interessa di sicuro non compromettere i propri rapporti con l’UE e gli USA. Ecco perché non le conviene schierarsi apertamente a favore della Russia. Il suo posizionamento è differente da quello che si può riscontrare in Ungheria, con la rielezione di Viktor Orbán, ed in Serbia. Nel primo caso, l’attuale leader è deprecabile per la sua visione ultraconservatrice e le simpatie per le azioni militari di Mosca. Lo stesso vale per la Serbia, notoriamente filo russa con a capo Aleksandar Vučić. Ma i timori dei 27 Paesi Membri dell’UE e non solo si avrebbero anche nel caso di leader differenti alla guida di questi Paesi.

Il timore cinese è invece rappresentato dal fatto che chiunque arrivi al potere, al posto dei leader attuali, possa rivelarsi un interlocutore ancor peggiore. Al tempo stesso, la Cina non può essere soggetta alle medesime sanzioni applicate dall’Occidente alla Russia.

 

LA STORIA SI RIPETE

La gravità di ciò che sta accadendo in Ucraina, i bombardamenti di intere città e quartieri periferici di altre quali Kiev, Mariupol, Odessa, Leopoli dimostrano che dalla storia non si è appreso niente. Certamente la crisi in oggetto e la fuga dalle città di tutta la popolazione residente in quel Paese non può essere paragonata all’atrocità dello scopo nazifascista di eliminare l’intera popolazione di credo ebraico sommariamente e tutti gli oppositori politici ed ogni altro soggetto differente dallo status ariano.

Ma le atrocità verificatesi a Bucha, in particolar modo, devono essere documentate analiticamente, senza far prevalere l’emotività ed il sensazionalismo. Le immagini relative ai crimini di guerra devono essere riportate in maniera autentica, affinché si possa conoscere e condannare ogni atto rivolto contro l’umanità; tutto ciò dando il giusto peso alle parole. Così facendo, i governi potranno trovare unità, con l’obiettivo di applicare le giuste sanzioni ai Paesi rei di questi atti criminali.

 

Daniel Mateo Montalcini - a cura di Massimiliano Nespola, giornalista

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