Pubblichiamo una riflessione scritta a quattro mani da Daniel Mateo Montalcini e Massimiliano Nespola. Tema dell'intervento: il ruolo dell'arte nel conflitto russo - ucraino. Se da un lato, infatti, si sta attuando un embargo anche delle opere d'arte dirette verso la Russia, dall'altro è proprio l'espressione artistica, nelle sue varie forme, a rendere possibile l'elaborazione del conflitto.
L'arte produce senso e può arrivare diretta e rapidissima al cuore dei cittadini, con il suo linguaggio ampio, plurale, multiforme. E' forse questo conflitto a fermare la produzione artistica o è piuttosto vero il contrario? Troverete alcuni spunti interessanti leggendo questo articolo.
I CONFLITTI FERMANO L’ARTE
La Finlandia, Paese scandinavo, patria di Santa Claus, notoriamente schierato contro la vicina Russia, a seguito dello scoppio del conflitto tra quest’ultima e l’Ucraina, ha deciso di bloccare ogni trasporto di beni artistici alle dogane diretti verso il Paese di Putin. Fonti ministeriali russe hanno attestato che dal 2-3 Aprile tre veicoli diretti verso la Russia sono stati bloccati, con la sicura motivazione di un ulteriore aumento delle sanzioni. I veicoli stavano trasportando opere d’arte di consistente valore, appartenenti al celeberrimo museo di San Pietroburgo, l’Hermitage, e che erano state esposte a Milano e Udine, dalla Galleria Tretyakov e dal Museo delle Belle Arti Pushkin di Mosca. Erano state esposte anche in Giappone.
Su questa dinamica la portavoce della diplomazia russa, Maria Zakharova, si è espressa definendola “anarchia legale”. Il sequestro delle opere, per voce della Zakharova, si dimostrerebbe come atto di violazione del diritto internazionale di opere di proprietà russa che erano in prestito temporaneo. La responsabilità di tale violazione sarebbe da attribuire ai Paesi in cui erano organizzate le mostre. Le dogane finlandesi hanno confermato il sequestro dei mezzi trasportanti le opere d’arte.
Le sanzioni varate dall’Europa contro Mosca per l’invasione dell’Ucraina includono il divieto di trasporto di opere e ne autorizzano la confisca. Il sequestro di tutte le opere di proprietà dei musei russi, benché non tutte opere generate dall’estro artistico di artisti non russi, è il simbolo di una chiara presa di posizione contro gli oppressori russi; si aprirà inoltre un’indagine preliminare da parte degli enti del Ministero finlandese degli Esteri, a cui farà seguito un’ulteriore trattazione delle vicenda da parte della Commissione Europea.
MA L’ARTE PUO’ FERMARE I CONFLITTI
Come si apprende dal comunicato circolato, “Attraverso un concorso, dodici giovani artisti sono stati chiamati a esprimersi sui temi della Conferenza sul futuro dell’Europa. Tra i mezzi utilizzati, pittura, scultura, illustrazione, arte per la terapia e multimedia”. Tale iniziativa si inserisce nella discussione pubblica partecipata dai cittadini europei nell’ambito della Conferenza sul futuro dell’Europa. Essa consiste in un esercizio democratico paneuropeo, volto a far circolare idee sulle riforme necessarie a consentire all’Unione europea di essere più resiliente, inclusiva, democratica e vicina alle istanze delle persone, specialmente nelle aree più periferiche.
Anche l’arte può svolgere un ruolo prioritario nel dare forma alle idee, per andare diretti al cuore della politica. Si legge ancora nel comunicato che ”A partire da questa straordinaria fase di partecipazione democratica, a marzo i giovani artisti si sono cimentati nella creazione di opere. Il making of delle undici idee selezionate (delle quali una firmata da un duo) è visibile sulle piattaforme social di Ragnarock (IG, Tik Tok, Youtube) e ABA.ROMA (FB, IG), agli hashtag #conferenceofthefutureofeurope #thefutureisyours #CoFoE #conferenzasulfuturodelleuropa #artèeuropa #ilfuturoétuo. Questi i dodici autori: Bianca Natalini e Caterina Ruggeri, Chiara Russo, Giulia Cardini, Gloria Zeppilli, Ilaria De Sanctis, Johannes Kiel, Ludovica Piepoli, Maria Giovanna Sodero, Marianna Panagiotoudi, Sophia Rossetto, Stefano Borgi. Le opere resteranno in mostra sul sito ragnarock.eu fino al 30 aprile”.
LE DICHIARAZIONI
Massimiliano Smeriglio così sintetizza il senso del sostegno dell’Europarlamento: “L'obiettivo di questo progetto è di fare dell'arte uno strumento di sensibilizzazione sui cittadini e, in particolare, avvicinare i più giovani alle questioni rilevanti per il futuro dell'Europa. Presentare agli studenti le diverse piattaforme che il Parlamento offre e che possono essere utilizzate per far sentire la loro dare voce attraverso media e canali ufficiali significa coinvolgerli in un processo di attiva costruzione di cittadinanza europea partecipativa”.
Cecilia Casorati, direttrice dell'Accademia di Belle Arti di Roma, afferma: “La presenza degli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Roma nel progetto ArtéEuropa è il segno tangibile dell’urgenza di dare spazio al punto di vista di una generazione, troppo spesso ignorata e che invece va ascoltata. La cronaca di questi giorni dimostra quanto i temi proposti non siano generici ma piuttosto riportano al centro la necessità di coesione dell’identità europea. Le parole dell’arte offrono un diverso punto di vista, ci pongono delle domande, alle quali tutti dobbiamo provare a rispondere”.
E' disponibile anche un audio relativo ad alcune sue dichiarazioni raccolte sul campo e relative all'aggiornamento dei temi trattati dagli studenti, a seguito dello scoppio della guerra:
Claudio Libero Pisano, docente dell’Accademia, curatore del progetto: “I dodici artisti selezionati hanno proposto delle opere con le quali è necessario stabilire un contatto. Contengono un messaggio, che va interpretato e condiviso. Gli artisti hanno pensato e costruito un progetto intorno a delle parole che, nella loro semplicità, possono diventare molto complesse. In tutte le opere c’è un invito a riflettere con responsabilità”.
Marco Germinario, fondatore Ragnarock: “La nostra associazione è nata con l'obiettivo di migliorare la nostra società imparando dalle nostre differenze e ispirandoci a vicenda, utilizzando l'arte come linguaggio di comunicazione. Questo progetto è un risultato che va proprio in questa direzione auspicata”.
Daniel Mateo Montalcini e Massimiliano Nespola
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