sabato 9 aprile 2022

La Guerra in Ucraina come la Rivoluzione d’Ottobre

Vi proponiamo un'altra lettura degli eventi relativi alla guerra russo-ucraina. Il blogger Giordano Sepi - già tempo addietro presente su "La Costituzione Europea" - ha voluto mettere insieme alcuni aspetti interessanti relativi al posizionamento di Stati dal peso importante, anche tra quelli non direttamente coinvolti nel conflitto, ma di cui occorre considerare gli interessi strategici.

Per l'occasione, Massimiliano Nespola si è occupato dell'editing del pezzo.

Buona lettura



Stiamo vivendo tempi folli. L’imperialismo, come lo riconoscevamo nel XXI sec., era una battaglia di influenze, non di conquiste belliche. Le grandi potenze si spartivano il mondo non con la guerra, ma con la comunicazione e la cultura. Dati questi presupposti, l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia è un salto indietro di almeno due secoli, quando la Russia aveva il problema dello sbocco sul mare e per questo ci fu la guerra di Crimea; tempi in cui gli aerei erano solo strani bozzetti di Leonardo da Vinci.

Nonostante la follia di questi tempi, l’UE e gli USA hanno risposto in modo appropriato con sanzioni economiche potentissime e armando l’Ucraina. Gli errori strategici della Russia e la coraggiosa resistenza dell’Ucraina hanno concretizzato come una sconfitta la prima fase dell’”operazione speciale militare” di Putin.

La prima fase dell’offensiva russa,
tratto da "theconversation.com": 


Ora è stata aperta la seconda fase e la guerra si concentra sull’est e sul sud. Da Kharkiv fino a sud-ovest con la battaglia di Mikholaiv verso Odessa. Per questo i russi hanno parlato di una suddivisione dell’Ucraina simile alla Corea (Sud e Nord) e non come la Germania (Est e Ovest).

 

QUALI SONO GLI SCENARI?

È difficile fare una previsione attendibile sulla guerra in Ucraina. Possiamo, però, intuire le intenzioni e quindi prevedere le conseguenti azioni con tutti i fattori a favore e a sfavore.

Putin è un politico che tiene alla sua fama di uomo duro e che mantiene le promesse. Non ha mai parlato di seconda fase. L’impressione è che l’intenzione di Putin sia di consolidare il Donbass e il sud per poi attaccare il resto.

In realtà, la situazione per la Russia non è così facile. Mai l’Occidente aveva previsto sanzioni così dure verso un paese; inoltre quello dell’Ucraina è un territorio vasto, con milioni di abitanti, tutti schierati contro la Russia. Anche se in un futuro la Russia riuscisse a conquistare Kiev ed a imporre un presidente fantoccio, come potrebbe governare tranquillamente?

Ma questo conflitto ha principalmente devastato i fragili equilibri internazionali su cui si muoveva la geopolitica. Siamo ad un punto di svolta della Storia, come lo fu la Rivoluzione d’Ottobre nel 1919, sempre con la Russia protagonista.

Non si tratta di una guerra tra democrazie e totalitarismi o tra Ovest e Est, come vorrebbe la Russia. Alla Cina non conviene un conflitto che va a sparigliare la situazione economica e geopolitica che la stava portando ad essere la prima potenza economica mondiale e lo stesso discorso, su scala leggermente ridotta, si può fare per l’India e l’Arabia Saudita. Mentre il nemico ideologico dell’Arabia Saudita, l’Iran, che aveva aderito in maniera convinta alla parte della Russia, deve ripensare la sua posizione, data la disponibilità degli USA in merito a una ripresa degli accordi sul nucleare.

In linea generale, la Russia è, quindi, isolata, con  una crisi economica in peggioramento per le sanzioni; e le crisi economiche, storicamente, sono il principale motivo dei cambi di regime in Russia, come fu l’ultimo da Eltsin a Putin.

È un punto di svolta anche per la NATO. Se nel breve termine, la NATO si sta radicalizzando, nel futuro l’atlantismo si dovrà allargare anche alla Russia e alla Cina. Sotto questo aspetto, questo è un punto di svolta anche per il rapporto USA-Cina. Una situazione di guerra fredda, già iniziata da Trump con le sanzioni, indebolisce, come abbiamo detto, la Cina, ma anche gli USA. Ed è un punto di svolta anche per l’Europa, che deve assolutamente riflettere su un suo rafforzamento ideologico a spese degli stati nazionali, sia come esercito comune, sia come debito e quindi politica fiscale comune.

Sicuramente tutti dovrebbero abbassare i toni. In questo momento, non è utile delegittimare Putin. Gli USA e l’UE devono trattare con Putin per la fine della guerra nel breve termine, in un arco di tempo più lungo con la Cina per una regolamentazione del mercato e con tutti i paesi che hanno l’atomica, per un disarmo totale, reale e sincronizzato.

Così come la Rivoluzione d’Ottobre ha significato i “Dieci giorni che sconvolsero il mondo”, riprendendo il titolo di un famoso libro, la guerra in Ucraina può di nuovo sconvolgere il mondo nei modi che ho descritto. Non è una questione di opportunità. Non è una scelta. È spirito di sopravvivenza del genere umano.

 

 

Giordano Sepi - a cura di Massimiliano Nespola

 

 

Fonti:

 

https://www.newstatesman.com/world/europe/2022/03/economic-crisis-helped-putin-rise-to-power-it-could-also-be-his-downfall 

 

https://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/usa-l-accordo-sul-nucleare-con-l-iran-e-urgente_45485961-202202k.shtml

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Guerra_di_Crimea 



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