domenica 25 febbraio 2024

Mfe: "Non ci è permesso arrenderci. E’ tempo di fare gli Stati Uniti d’Europa"

 RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO



COMUNICATO STAMPA

 



Non ci è permesso arrenderci


Il sostegno alla Resistenza ucraina è il sostegno alla lotta per la nostra libertà e democrazia.

E’ tempo che l’Europa diventi autonoma e capace di agire sulla scena internazionale e nel settore della difesa.


E’ tempo di fare gli Stati Uniti d’Europa

 

 

A due anni dalla tragica notte in cui la Russia ha invaso l’Ucraina tentando di conquistare Kiev, nonostante il respingimento delle truppe russe e la coraggiosa Resistenza ingaggiata dall’Ucraina, il bilancio che circola in questi giorni è amaro, avvelenato dal dubbio che si stia andando verso la sconfitta.


Come abbiamo sempre temuto, il problema è quello della tenuta delle nostre democrazie e delle nostre opinioni pubbliche di fronte ad una guerra in cui i cittadini non si sentono coinvolti più di tanto, mentre i governi sanno di essere impotenti. Le difficoltà degli USA e il rischio di un loro disimpegno fanno paura, al di là delle affermazioni di facciata. L’aggressiva propaganda russa che semina false notizie, distorce l’informazione e polarizza la nostra società alimentando odio e disprezzo per la democrazia, completa il quadro.


Il momento è drammatico, e non possiamo sperare ci siano scorciatoie o facili soluzioni. Possiamo solo resistere o soccombere. Possiamo fingere di sostenere una pace che è invece una resa che non fermerà Putin, come non aveva fermato Hitler; possiamo fingere che l’intera Unione europea non sia sotto attacco, con il suo stato di diritto, la sua libertà, la democrazia, il suo modello di economia e società sostenibili, la sua vocazione di pacificazione e di unità dei popoli; possiamo anche fingere che sia possibile convincere Trump che non è interesse dell’America abbandonare l’Europa al suo destino e alla conquista di Putin; ma fingere non ci salverà dalla realtà di una capitolazione ingloriosa e dalla fine di tutte le nostre speranze.


Se vogliamo cambiare il corso delle cose, se non vogliamo che il prezzo pagato sinora dall’Ucraina e dalla sua popolazione esausta ma indomita non sia stato inutile, dobbiamo fare ora tutto il possibile per dare all’Ucraina armi e sostegno finanziario e per farle sentire che la sentiamo parte della nostra casa europea; ma dobbiamo anche abbandonare i tentennamenti che ci tengono aggrappati ad un modello europeo che ormai non basta più a fronteggiare i rischi e le sfide che si fanno sempre più complesse e minacciose, e dobbiamo accettare di cambiare e rafforzare le nostre istituzioni sovranazionali, la nostra capacità di agire insieme, la forza della nostra democrazia comune.


Il Parlamento europeo, raccogliendo il testimone dei cittadini e del processo democratico della Conferenza sul Futuro dell’Europa, ha messo nelle mani dei governi una proposta che potrebbe entro la fine del 2025 darci un nuovo assetto politico-istituzionale sufficiente a permetterci di costruire la nostra potenza comune.


Tocca al presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, sbloccare la situazione, portare la richiesta del Parlamento europeo di aprire una Convenzione per la riforma dei Trattati all’attenzione dei governi nazionali, e tocca a questi ultimi dare il via libera all’avvio della procedura. I cittadini non lo sanno, l’informazione ignora questo fatto: ma se non vogliamo lasciare che l’impotenza ci schiacci e ci conduca al tradimento dei nostri ideali e dei nostri interessi, passando attraverso l’abbandono della Resistenza ucraina, questa è l’unica cosa concreta che possiamo fare, insieme a mantenere gli impegni già presi, ancorché insufficienti.


Non ci è permesso arrenderci: queste parole di Alexeï Navalny risuonino come un monito alle nostre coscienze. Cerchiamo di meritare il sacrificio con cui si sono immolati gli eroi che combattono per la nostra libertà.


Pavia-Firenze, 24 febbraio 2024

Ufficio stampa MFE:‬

Mail: ufficiostampa@mfe.it




venerdì 23 febbraio 2024

Premio Internazionale Bonifacio VIII alla Presidente Metsola

RICEVIAMO DAL SERVIZIO STAMPA DEL PARLAMENTO EUROPEO IN ITALIA E PUBBLICHIAMO


Sabato 24 febbraio la Presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola riceverà dall’Accademia Bonifaciana il Premio Internazionale Bonifacio VIII per una cultura della Pace, Città di Anagni, 2024 “per le sue elevate capacità politiche, diplomatiche, culturali, sociali degne di una vera donna di Stato al servizio dell’Europa e del mondo". Il premio è stato conferito nelle sue edizioni precedenti ai presidenti del Parlamento Europeo David Sassoli, Antonio Tajani e Jerzy Karol Buzek.

La cerimonia si terrà alle ore 15.45 nello spazio Esperienza Europa - David Sassoli, in Piazza Venezia. All'evento interverrà il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e parteciperanno alcuni deputati e deputate del Parlamento europeo.

A seguire, la Presidente Metsola ascolterà dalla presidente del Consiglio Nazionale Giovani, Maria Cristina Pisani, le priorità e le idee dei giovani per il futuro dell’Europa. L’evento si colloca nel quadro delle attività di Metsola in tutti i Paesi europei a sostegno della campagna istituzionale del Parlamento europeo per accrescere la consapevolezza e la partecipazione alle elezioni europee dell’8 e 9 giugno 2024.

"Sono onorata - afferma la Presidente - di ricevere questo premio intitolato alla "cultura della Pace". Nel consolidare il forte sostegno ai valori fondamentali condivisi, la leadership del Parlamento europeo sta facendo la cosa giusta. Oggi, a due anni dall'invasione Russa dell'Ucraina, voglio ribadire con fermezza che continueremo a sostenere l'Ucraina per tutto il tempo necessario a raggiungere una pace vera e giusta basata sulla libertà, la dignità e l'integrità territoriale."

Per accrediti stampa si prega di iscriversi al seguente link 

giovedì 8 febbraio 2024

"Una matita per la democrazia"


"Rivelato oggi il bonus speciale 🇪🇺 da 20 punti che consiste nel gesto di portare una matita sul palco" ...

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mercoledì 7 febbraio 2024

L'Ue a Sanremo: quando la musica unisce



Comunicato stampa degli 

Uffici del Parlamento europeo in Italia


L'UNIONE EUROPEA A SANREMO 

PER SOTTOLINEARE L'IMPORTANZA DELLA DEMOCRAZIA


In vista delle prossime elezioni europee dell’8 e 9 giugno, l’Ufficio del Parlamento europeo in Italia e la Rappresentanza in Italia della Commissione europea saranno presenti a Sanremo con una serie di attività per ricordare l’importanza del voto. Una presenza che conferma, da una parte, la centralità del Festival e della musica nella cultura italiana ed europea e, dall'altra, l’importante impegno delle istituzioni europee nel far sentire l’Europa vicina ai cittadini.

Durante le serate del Festival, in onda su Rai 1 dal 6 al 10 febbraio, sul palco verranno promossi, con modalità del tutto inedite, i valori della partecipazione democratica e dell’appartenenza all’Unione europea. Insieme a FantaSanremo, l’UE coinvolgerà i cantanti in gara in un gesto simbolico che ricorderà l’appuntamento elettorale di giugno.

Per tutta la durata del Festival, inoltre, la Rappresentanza della Commissione europea sarà presente a Casa Sanremo, dove si metterà in gioco con un quiz su fake news e curiosità sul Festival e co-organizzerà per i 75 dell’Associazione Fonografici Italiani un evento su come la musica muove l’Europa e la vita di tutti i cittadini europei, tutti giorni. Troverete, all’entrata di Casa Sanremo, la speciale installazione “I LOVE EU” - a disposizione di tutti i passanti per foto ricordo - e, all’interno, pareti luminose e statiche che “parlano” di Europa e invitano a far sentire la propria voce in occasione delle prossime elezioni.

lunedì 5 febbraio 2024

Jacques Delors: visionario, europeo - Il pensiero, l’opera e il futuro dell’Europa

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO


"Jacques Delors è stato tantissime cose. Prima di tutto è stato un visionario, capace di guardare oltre il proprio tempo, andando al cuore di sfide che oggi stiamo affrontando e che definiranno questo secolo. È stato anche un vero europeo che, con la sua opera e il suo pensiero, ha contribuito all’integrazione del continente a tal punto da diventare un padre fondatore dell’Europa moderna. 

La sua eredità rimane un elemento imprescindibile per tutti coloro che ritengono essenziale un’Unione europea capace di dare prosperità e sicurezza ai suoi cittadini e a giocare un ruolo nel mondo. Per questo motivo mercoledì 7 febbraio a partire dalle ore 18 si terrà presso la Sala Lazzati dell’Ambrosianeum (via delle Ore, 3 Milano), l’appuntamento dal titolo “Jacques Delors: visionario, europeo”. Riflettere sul pensiero e sull’opera di Jacques Delors oggi significa soprattutto rivolgere lo sguardo alle questioni cruciali per il nostro futuro comune. 

“Questo appuntamento non è solo il dovuto omaggio a uno dei padri fondatori dell'Europa moderna, ma è anche un momento per a andare al cuore delle sfide che oggi l'Europa ha davanti, perché il pensiero di Jacques Delors è ancora straordinariamente attuale" – commentano Fabio Pizzul, Presidente Fondazione Ambrosianeum e Michele Bellini, Responsabile politiche europee del PD Lombardia, promotori dell'iniziativa.


Programma



Introduzione e Conclusioni:

Michele Bellini, Responsabile politiche europee, PD Lombardia

Fabio Pizzul, Presidente, Fondazione Ambrosianeum


Modera:

Desideria Cavina, giornalista, Mediaset


Con la partecipazione di:

Alfredo Canavero, già Professore ordinario di Storia contemporanea, Università di Milano

Antonio Zotti, Docente, Università Cattolica


Contributi di:

Pascal Lamy, capo di gabinetto di Jacques Delors

Christine Verger, membro di gabinetto di Jacques Delors

venerdì 29 dicembre 2023

La scomparsa di Jacques Delors: "Radio Radicale" intervista Pier Virgilio Dastoli

Di indubbio interesse per i temi trattati da questo blog, ci permettiamo di proporre alla vostra attenzione il ricordo della figura di Jacques Delors, tre volte presidente della Commissione europea, scomparso il 27 dicembre scorso all'età di novantotto anni: per "Radio Radicale", Michele Lembo intervista il prof. Pier Virgilio Dastoli, presidente del Movimento europeo in Italia.

CLICCA QUI PER ASCOLTARE L'INTERVISTA

sabato 16 dicembre 2023

EU-Balkan Youth Forum: i giovani e le proposte per la nuova Europa

Riceviamo e pubblichiamo


COMUNICATO STAMPA

EU-Balkan Youth Forum: I giovani condividono la loro visione dell'Europa e dei Balcani occidentali

La seconda edizione dell’EU-Balkan Youth Forum, tenutosi a Novi Sad, in Serbia, si è conclusa dopo tre giorni di intensa collaborazione. I partecipanti hanno lavorato in tre gruppi tematici incentrati sull'integrazione regionale, la protezione dell'ambiente e lo sviluppo del capitale umano.

Le loro conclusioni sono state condivise con i rappresentanti del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), dell'UE, del Regional Cooperation Council (RCC) e del Ministero serbo delle politiche giovanili e dello sport. Le conclusioni del Forum saranno presentate alla prossima riunione del Gruppo di lavoro sulla regione dei Balcani occidentali (COWEB), di fronte ai delegati dei 27 Paesi membri dell'UE.

I portavoce di ciascun gruppo hanno discusso le raccomandazioni elaborate durante i tre giorni di lavoro con i rappresentanti delle diverse autorità, affinché ciascuna parte potesse uscire arricchita dallo scambio di punti di vista.

Il gruppo di lavoro sull'integrazione regionale propone di investire nella ricerca sulla riconciliazione e sui conflitti del passato, di coinvolgere i paesi candidati all’adesione a pieno titolo nel programma Erasmus+, di sostenere il finanziamento e il riconoscimento dei Consigli nazionali dei giovani, di istituire un'Accademia regionale per rafforzare la leadership giovanile e di finanziare progetti infrastrutturali per collegare i territori: dalle capitali e le grandi città alle aree rurali.

Le raccomandazioni del gruppo di lavoro sulla protezione dell'ambiente includono il rispetto dei regolamenti per l'urbanizzazione sostenibile, il sostegno del ripristino degli ecosistemi, la promozione di strategie di educazione informale alla sostenibilità, il sostegno a processi decisionali inclusivi, soprattutto per i giovani, la promozione della ricerca basata sui dati e il miglioramento del monitoraggio pubblico delle leggi ambientali.

Infine, il gruppo di lavoro sullo sviluppo del capitale umano esorta i governi dei Balcani occidentali a investire nell'uso efficiente delle risorse per stimolare la crescita economica e contrastare la fuga dei cervelli. Il gruppo raccomanda di istituire programmi di tutoraggio che mettano in contatto professionisti esperti dell'UE con gli studenti, di creare un quadro di riferimento per i fondi destinati al miglioramento dell'istruzione e di promuovere maggiori opportunità di collaborazione pratica tra le istituzioni dei Balcani occidentali e dell'UE.

I partecipanti hanno espresso un forte interesse ad ampliare le opportunità di coinvolgimento dei giovani nei processi decisionali, pensando all'EU-Balkan Youth Forum come a uno strumento fondamentale e sostenendo la sua istituzione come evento annuale stabile.

Il momento culminante del forum è stata la presentazione di queste conclusioni alle autorità presenti, tra cui Ivana Antonijević, viceministra per le politiche giovanili della Serbia, Cristina Caputo, vicedirettrice per l'Adriatico e i Balcani del Ministero italiano degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Andrea Hochhuber, capo della sezione Integrazione europea ed economica della delegazione UE in Serbia, e Amer Kapetanović, capo del Dipartimento politico del Regional Cooperation Council.

Come sottolineato da Hochhuber e Caputo, la recente storica decisione della Commissione europea di avviare i negoziati di adesione con l'Ucraina e la Moldavia, oltre a concedere lo status di candidato alla Bosnia-Erzegovina e alla Georgia, apre una finestra senza precedenti per i Balcani occidentali. Questo accresce l'importanza delle raccomandazioni dei giovani di oggi.

Kapetanović ha sottolineato che la maggior parte delle politiche regionali attuate e agevolate dal RCC hanno come obiettivo i giovani. In questo contesto, Kapetanović ha ricordato il progetto Youth Lab, finanziato dall'UE e messo in pratica da RCC, ma anche i successi regionali favoriti da RCC che contribuiranno a migliorare la qualità della vita dei giovani, come il Roaming Free Western Balkans e la riduzione delle tariffe di roaming tra i Balcani occidentali e l'UE, nonché i quattro accordi di mobilità firmati dai leader della regione, che consentiranno la libera circolazione di lavoratori, professionisti, studenti e persone in generale.

Antonijević ha messo in luce l'importanza di sensibilizzare i giovani sulla ricchezza culturale che i Balcani occidentali apportano all'UE, oltre che sui vantaggi che l'adesione all'UE offre alla regione.

Le raccomandazioni dei gruppi di lavoro saranno pubblicate sul sito ufficiale del forum, insieme alle foto e ai video dell'evento.

Per informazioni:
Federico Caruso
caruso@balcanicaucaso.org

Essere digitali: il ruolo della scuola

Leggi l'articolo dell'autore pubblicato su "La Ragione" Recenti classifiche sull’alfabetizzazione digitale vedono l’Italia...

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