venerdì 10 aprile 2020

Bentornati ...

Molta acqua è passata sotto i ponti ... e ritorno a scrivere su questo blog dopo molti anni. In realtà, il tempo è volato, ma voglio riassumere i motivi dell'assenza brevemente e, al tempo stesso, raccontare cosa è successo anche a chi non conosce la mia storia, che un po' è anche quella di questo spazio on line.

Era una notte estiva del 2007. Si avvicinava il rientro dalle vacanze e mi trovavo a casa. A volte il sonno va via, anche a causa dell'afa. Pensavo agli impegni prossimi: mi stavo per laureare, stavo scrivendo la tesi e, al contempo, stavo diventando giornalista pubblicista, occupandomi di attualità europea per giornali e riviste di settore. Decisi di lasciare traccia di quanto stavo facendo.

Iniziai a pensare quindi a un nome che, nel mare magnum dell'informazione, resistesse alla tempesta, avesse in qualche modo una sua "personalità". Ovviamente, occupandomi di Unione europea, si trattava di trovarne uno coerente con gli studi in corso. Lavorando di fantasia, pensai alla metafora dello spazio planetario: Europa, il satellite di Giove. Un pensiero lontano, che, nell'immediato, si tradusse in un nome evocativo, tale da richiamare quella metafora. Nacque così "Riflessi d'Europa" e fu subito entusiasmante. Bene. Non voglio annoiarvi, continuerò in una prossima puntata il racconto di cosa è successo dopo la nascita di quel blog. Adesso, desidero, in breve, unire alla narrazione una breve riflessione di attualità.

In questi giorni, si parla moltissimo delle scelte economiche dell'Unione europea per far fronte al coronavirus. La crisi morde, soprattutto tra chi non può lavorare, penso alle partite iva, ai negozi di abbigliamento, alle librerie. Proprio come allora, come in quel 2007 di cui parlavo sopra, in cui stava per scoppiare negli Stati Uniti la bolla dei mutui subprime. Oggi come allora, l'Unione europea deve decidere nell'emergenza e, naturalmente, lo fa dovendo scrollarsi dalle spalle anche il fardello rappresentato dalle critiche avventate. Di chi ha capito tutto, di chi, per interesse, punta a dividere l'Europa.

Ciò nonostante, si va avanti. C'erano allora e ci sono oggi, quelle forze antieuropee. Tuttavia, come ha affermato recentemente uno dei protagonisti del processo di integrazione europea, Valéry Giscard d'Estaing, presidente della Repubblica francese dal 1974 al 1981, "L'Europa è esiste, è solida e ricca di promesse"; lo ha affermato in un'intervista pubblicata su "La Repubblica" l'11 ottobre 2019. Sono affermazioni sulla base delle quali poter andare avanti, certi che l'Europa, nel tempo, continuerà a fornire opportunità, anche perché sono numerose le aree di miglioramento del sogno europeo. Proprio a cominciare dal settore economico: molti, infatti, non sanno che gli europei hanno un bilancio assai ridotto, appena l'1% del PIL di ciascuno Stato. Per crescere - e l'occasione di questi giorni è decisamente quella giusta - serve molto, molto di più.

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