L'approfondimento riporta anche i prossimi due passi istituzionali importanti:
quello del 27 maggio, quando la Commissione europea presenterà le sue proposte sul bilancio pluriennale;
quello del 18 e 19 giugno, quando si riunirà il prossimo Consiglio europeo.
L'approccio è in linea con l'idea ispiratrice di questo blog: muoversi in una direzione costituente. Rispetto a questo obiettivo, si ricorda che una Costituzione non può intendersi solo come un documento giuridico di cui prendere atto, ma rappresenta un popolo; in dottrina, si opera infatti la distinzione tra Costituzione formale e sostanziale. Una è quella scritta, l'altra è quella del complesso vivo e attuale dei rapporti sociali. In merito a questo aspetto, la complessità dei temi trattati è materia di studi e ricerche universitarie internazionali, perché l'obiettivo perseguito non potrà essere raggiunto da un momento all'altro. Per le persone interessate ad approfondire, si suggerisce quindi di consultare i testi universitari e la pubblicistica autorevole. Sulla materia l'informazione abbonda, ma solo alcune letture aiutano a vederci più chiaro.
Purché si superino le resistenze che alcuni stati membri hanno opposto all'attuazione del progetto costituzionale fin dal suo esordio.Troppe ancora le divergenze tra stati, troppo diverse le economie e le mentalità di ciascuno, L'attuale contingenza poi non aiuta, né vengono messe in campo iniziative volte a promuovere la conoscenza reciproca e la collaborazione.L'Unione è, per ora, bella aspirazione di pochi.
RispondiEliminaMa è anche presente nelle vite di tutti noi, più di quanto si immagini. Ci vorrebbe maggiore slancio e partecipazione degli Stati membri, maggiore entusiasmo, ottimismo e coraggio rispetto a un quadro in cui i passi verso l'integrazione ad oggi non sono quelli immaginati. Comunque l'idea rimane valida e può svilupparsi ulteriormente. Per questo è necessaria la volontà dei cittadini europei.
RispondiEliminaPopulismo e sovranismo minano alle basi l'europeismo e la gente accoglie le visioni dominanti perché pochi sono i veramente informati e moltissimi coloro che non hanno voglia di informarsi, dato l'impegno che ciò comporta.
RispondiEliminaMa esistono delle istituzioni, degli istituti di ricerca e anche numerose pubblicazioni. E si è visto, anche nelle ultime elezioni europee, che queste corrente esiste ma non è maggioritaria e non ha i numeri per alterare meccanismi che funzionano perché democratici.
RispondiEliminaQuesta corrente antieuropeista / nazionalista intendo
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