lunedì 25 aprile 2022

Le prove e la propaganda


Ecco nuovi spunti a firma di Daniel Mateo Montalcini sulla situazione in Ucraina, a due mesi e un giorno dall'avvio delle ostilità. In settimana, si è tenuto l'importante incontro tra il Presidente ucraino Zelensky e il suo omologo alla guida del Consiglio Europeo, Charles Michel. Partendo da questo evento, Montalcini analizza le diverse strategie in campo tra le parti in conflitto: dal lato degli aggrediti e della parte di mondo a loro supporto, si stanno già cercando prove per il riconoscimento dei crimini contro l'umanità commessi dalla Russia; dall'altro, il Paese di Putin sta orchestrando, dopo aver oscurato i social e grazie al controllo dei media, una campagna di propaganda basata su elementi non veritieri e tesa a screditare anche l'Italia.

La revisione del pezzo è di Massimiliano Nespola.

Buona lettura


L’UCRAINA VERSO L’UE

Charles Michel, Presidente del Consiglio Europeo si è incontrato in settimana con il suo omologo ucraino Volodymyr Zelensky, nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Kiev. L’Unione Europea ha ribadito, nel corso del summit, il suo pieno sostegno all’Ucraina, per far sì che si ponga fine alla guerra e si avvii la ricostruzione di un Paese che deve rimanere libero, senza ulteriori ritardi causati dal conflitto. Michel si è recato Borodyanka, un centro ucraino gravemente colpito, per raccogliere testimonianze dei danni, della miseria e delle problematiche sanitarie causati dai bombardamenti e dagli attacchi russi. Lo ha fatto non solo con occhi istituzionali, ma con quelli umani, di padre e di uomo, al di là del suo ruolo diplomatico.

Michel ha riconosciuto che le atrocità da lui viste da vicino sono, senza ombra di dubbio, crimini contro l’umanità che devono essere puniti ad ogni livello e con ogni mezzo disponibile. Zelensky e Michel hanno discusso per più di due ore sulle sanzioni, sulle armi, sul passaggio dello status dell’Ucraina a candidata all'adesione all'Unione europea: un iter da completare, secondo Michel, entro fine giugno.


LA VERITA’ NARRATA DALLE IMMAGINI

Rispetto agli atroci delitti commessi emerge, ora e per il futuro, la necessità di raccogliere prove e testimonianze per punire i colpevoli. A tal proposito, le immagini satellitari raccolte dal sito della società americana Maxar Technologies narrano nella loro drammaticità la crisi ucraina ed il livello di crimini contro l’umanità al quale finora si è giunti. I media, a volte, tendono a raccontare parzialmente i fatti per suscitare sensazionalismo. Le immagini satellitari testimoniano invece con obiettività molti particolari di una strage umana di livelli purtroppo ben maggiori. L’area del Mangush analizzata, nei pressi di Mariupol, secondo il gruppo americano poc’anzi menzionato e citato dal Guardian, attesta il tragico ampliamento della fossa comune qui collocata, nelle ultime settimane, per contenere oltre 200 nuove tombe.

Secondo quanto attestato dal Comune di Mariupol, nel villaggio del sito della fossa comune, gli occupanti potevano seppellire dalle 3.000 alle 9.000 persone. In merito a ciò, il noto social Telegram riporta invece che tale sito fosse 20 volte più grande. Gli occupanti, da parte loro, hanno già scavato nuove fosse, riempiendole di cadaveri quotidianamente, per tutto il mese corrente. Fonti riportate riferiscono che i corpi sono stati posizionati in più strati. Il Comune interessato sostiene che tale crimine di guerra sarebbe il più grande del 21imo secolo.


ESSERE O NON ESSERE

Le dichiarazioni diffuse da Putin, per scopi di visibilità oltre che per demagogia e autopromozione agli occhi della popolazione russa, sono spesso sovrapposti a dichiarazioni di dubbia veridicità da parte di personaggi a lui contigui. Sergey Razov, ambasciatore russo in Italia, non ha esitato ad esprimere il proprio disappunto sul supporto del Bel Paese all’Ucraina, offrendo rifornimenti di armi da difesa. A questo riguardo, Razov ha sostenuto che questo aiuto non potrà che incrinare i rapporti bilaterali tra l’Italia e la Russia. Razov ha rincarato la dose di critica diretta verso il nostro Paese a seguito dell’espulsione di 30 diplomatici russi in Italia. Per questo motivo, l’ambasciatore ha lanciato messaggi diretti, con l’obiettivo di ricevere risposte adeguate.

Razov ha commentato che, a dispetto delle sanzioni lanciate sulla Russia, il protocollo militare impartito da Putin proseguirà regolarmente, malgrado qualche ritardo causato da dette penalità. Le difficoltà causate dalle sanzioni parrebbero riflettersi invece, ascoltandolo, sui Paesi stessi che hanno irrogato tali misure preventive nei confronti della Russia: spesso le sanzioni possono rivelarsi un’arma a doppio taglio, a cui ricorrere con i piedi di piombo. L’ambasciatore russo in Italia ha dichiarato infatti che, comunque vada, la Russia resterà in piedi.


RACCONTARE TUTTO PER NON DIRE NIENTE

L’abilità di raccontare la propria versione dando una parvenza di verità, da parte dei media russi è un’ottima strategia per mostrare i fatti. Peccato che manchino alcuni elementi essenziali del racconto: la veridicità e la credibilità di ciò che si narra. Con i social networks russi bloccati, gli abili propagandisti avanzano – sull’onda delle fake news tese a supportare l’azione belligerante in Ucraina – per fare in modo di negare il baratro economico e finanziario lungo il quale la Russia procede negli ultimi due mesi, sin dall’inizio delle restrizioni occidentali.

Il montaggio delle immagini abilmente compiuto da Telegram riporta fatti risalenti agli inizi del lockdown. Così facendo, si cerca di dare a credere che l’Europa sia entrata in una crisi nera a seguito delle sanzioni da essi stessi impartite. La carestia apparente, la gravissima congiuntura economica che l’accerchia e le code – che incrementano il livello di sensazionalismo – per procurarsi dei pasti, servono a dare a credere che in Italia vi sia una crisi conseguente alla politica anti russa promossa da Draghi. Tali dinamiche, falsamente riportate, servono da escamotage per mettere in cattiva luce la situazione del nostro Paese, scaricando tutte le colpe sul nosto premier e favorendo la propaganda russa.


Daniel Mateo Montalcini - a cura di Massimiliano Nespola

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