lunedì 30 maggio 2022

I crimini russi, le illusioni e la via d'uscita

Riceviamo e pubblichiamo alcune note di Daniel Mateo Montalcini aggiornate agli sviluppi recenti del conflitto russo-ucraino. L'autore si addentra in una riflessione che parte da considerazioni di strategia militare per entrare poi nel profondo del male oscuro che è sorto, dell'abominio cieco - ma che al tempo stesso è frutto di una strategia organizzata e criminale - che si sta di nuovo consumando in Europa.

Editing di Massimiliano Nespola.

Buona lettura


VELLEITÀ RUSSE

La Russia, come già ripetuto lungamente, è sempre più carente di mezzi economici per prolungare le offensive sul campo ucraino senza ottenere alcun risultato decisivo. Si teorizza che sia invece l’Ucraina sul punto di ottenerlo, ma per ora si ventilano ipotesi per non alimentare ulteriori tensioni. Nel caso di una vittoria ucraina, si avvierebbe il rientro delle truppe russe entro i loro confini, permettendo agli ucraini di riprendersi i propri.

Da Mosca ovviamente rimane il no comment. Solo Lavrov, in tale frangente, si sente legittimato a prendere la parola, facendo anche le veci di Putin. La dura risposta del ministro degli esteri russo a riguardo è che la Russia stia manifestando tutti i propri dissapori nei confronti dell’Europa, volendo tra l’altro reimpostare la lettura dei fatti storici – recenti e non – secondo la versione più conveniente alla tutela degli interessi russi.

 

LE TRATTATIVE SI SGRETOLANO

Dopo tanti rumors non confermati su accordi reali o presunti, per difendere gli interessi di entrambe le parti e per favorire il prosieguo del commercio di beni quali il grano e del gas, senza escludere il settore energetico, ambito nel quale l’Europa negli anni ha accresciuto la sua dipendenza dalla Russia, analizziamo le parole dure usate da Kuleba, capo della diplomazia ucraina, schieratosi senza mezzi termini contro la NATO.

L’alto rappresentante ucraino l’ha definita quale una grande alleanza, che ricopre unicamente un incarico istituzionale ma che, a conti fatti, non svolge nessun ruolo effettivo. Queste definizioni fanno da contorno ad una dinamica ancora in stallo. La speranza in una ripresa, una volta usciti dal conflitto, è forte, ma è ritenuto molto arduo al momento per gli ucraini il fatto di poter dialogare con coloro che proseguono i bombardamenti sul loro territorio.

Kuleba si definisce pronto, ciò nonostante, a portare avanti dialoghi costruttivi e concreti. Gli ucraini sono disposti ad utilizzare qualsiasi mezzo pur di ricostruire dalle macerie e mantenere la propria integrità territoriale. Il problema che si osserva rimanere stabile è quello dell’atteggiamento degli invasori, i quali paiono per nulla convinti a sedersi ad un tavolo per parlare di progetti concreti finalizzati a raggiungere veri trattati ed intese di pace.

 

INTERESSI O SPECULAZIONI?

Siamo a più di tre mesi dall’inizio del conflitto in Ucraina, al quale tutto l’Occidente è partecipe per difendere la libertà e la democrazia; tuttavia, oltre al piano dei valori, vi sono da considerare i molti interessi per gli scambi commerciali, di approvvigionamento di commodities quali il grano, il gas e – non ultima – l’elettricità. Si tratta di beni quotati in borsa, tramite i quali si possono ottenere enormi margini di guadagno, prestando molta attenzione sia all’inflazione che alla salita e discesa del controvalore di questi beni.

L’Italia, intanto, assiste alla risalita del proprio deficit. In particolar modo tra gennaio ed aprile, detto deficit ha toccato la quota record di 30 mld. Le esportazioni italiane verso la Russia hanno subito una grossa perdita nell’arco di un anno, dimezzandosi. Quale rovescio della medaglia, le esportazioni si sono viste raddoppiare di valore, a causa dell’aumento dei prezzi del gas.


IL RITORNO DELLA VOLONTÀ DI POTENZA

In questo conflitto, osserviamo come il potere possa annebbiare la mente di coloro che riescono ad assumerlo in maniera spropositata e arrivando a bramare sempre più. Da lì, la strada è corta per la corruzione della mente e dello spirito, alimentando l’illusione di un sempre maggiore rafforzamento; bisognerebbe capire chi siano, in questo gioco al massacro, i dominatori occulti che sanno di poter esercitare un’influenza su personalità soggette al loro volere.

Si ripropongono forme primordiali di lotta politica: la supremazia sul territorio, volta alla conquista di nuovi spazi, sembrava un ricordo del passato. Eccola invece riemergere nella grossolana strategia di dominio di Putin, che sta però rivelandosi quale uno dei più grandi errori della Storia degli ultimi decenni. Eppure, bisognerà comprendere a fondo chi tenga davvero le redini di questa nefanda, rigettante strategia di potenza. La saggezza dovrà prevalere alla fine, l’intuito e l’istinto ben animati da guide esperte. L’illusione dell’avanzamento facile, attaccando il più debole, può far credere di poter acquisire il potere e controllo totali, ma nelle dinamiche globali prima o poi diventerà un boomerang.

Chiudo dicendo che c’è anche da considerare – al termine di questa analisi che mette insieme alcuni spunti su cui ci si potrebbe dilungare ulteriormente – quale potrà essere in questo conflitto il ruolo della figura femminile: ci potrà essere un’evoluzione positiva grazie ad una strategia di leader donne che emergano a breve? Si era puntato sull’esperienza della Merkel, che però ad oggi risulta non pervenuta in questo scenario. Staremo a vedere, e a sperare.

 

Daniel Mateo Montalcini -  a cura di Massimiliano Nespola

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