Ormai è emerso chiaramente: bisogna attendersi un possibile cambio gerarchico ai vertici del Cremlino. Di fatti, sembra realistico affermare che il leader maximo sia sempre più solo, abbandonato persino dal suo circolo d’oro di fedelissimi che lo supportavano e difendevano.
La sua credibilità è scesa in un baratro senza possibilità di ritorno, in special modo a seguito delle dichiarazioni minacciose sull’utilizzo di armi atomiche e nucleari; dichiarazioni che, come ampiamente discusso sui social in questi giorni, paiono essere tutte propagandistiche. A confermarlo è anche il Generale di Corpo d’Armata Giorgio Battisti, secondo cui le reali mire di Putin sono altre, secondo quanto riportato all’Adnkronos. Battisti già diresse il contingente italiano della Missione Isaf in Afghanistan, membro del Comitato Atlantico Italiano. Di fronte alla “spiralizzazione verso l’uso delle armi nucleari”, che sicuramente tiene il mondo in ansia, si dunque attendono le reali mosse dello zar.
Considerando potenze come la Russia, gli USA, la Francia o la Gran Bretagna, come dichiarato da Battisti, l’ordine di un verosimile ed alquanto indesiderato attacco tramite l’utilizzo dell’arma nucleare verrebbe suddiviso tra almeno tre soggetti interessati: la chiave per azionarlo è in mano a Putin stesso, passando poi al Ministro della Difesa ed al Capo di Stato Maggiore della Difesa. I tre dovrebbero allinearsi sull’utilizzo di suddetta arma, trattandosi di un ordigno che può provocare danni oltremodo ingenti, che si potrebbero protrarre per anni, impossibili da calcolare. Quest’arma, quindi, non può essere gestita da una mano sola, pur essendovi un soggetto, Putin, in grado di condizionare gli altri.
È da considerare inoltre che il Paese in questione, la Russia, non è proprio maestra di democrazia e che tale regime può essere condizionato da vari collaboratori. Scendendo più nei particolari, in merito a questi armamenti è necessario includervi le armi nucleari tattiche, che non esistono in Russia; questa locuzione vuole fare uno specifico riferimento, in Occidente, alle nonstrategic nuclear weapons introdotte negli anni ‘50 durante la guerra in Corea. Detti ordigni hanno una gittata di 0,1 chilotone a salire. Tale misura equivale a mille tonnellate di tritolo. Su Hiroshima e Nagasaki vennero lanciate bombe di 15-20 chilotoni.
Daniel Mateo Montalcini – a cura di Massimiliano Nespola
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