martedì 17 dicembre 2024

Teresa Anjinho eletta nuova Mediatrice europea

Dal sito istituzionale del Parlamento europeo:  


Martedì, il Parlamento ha eletto la portoghese Teresa Anjinho come Mediatrice europea per un mandato di cinque anni, con il sostegno di 344 deputati in una votazione a scrutinio segreto.

Dopo due turni di votazione, Teresa Anjinho ha ottenuto la maggioranza necessaria dei voti espressi. (continua, clicca qui).

lunedì 16 dicembre 2024

L'impegno del Parlamento europeo contro la disinformazione

Dal sito istituzionale del Parlamento europeo: 


"Martedì 17 dicembre, i deputati discuteranno della cattiva informazione e della disinformazione che circolano sui social media e dei pericoli che rappresentano per elezioni libere ed eque in Europa

Il dibattito in plenaria arriva dopo la decisione della Corte costituzionale rumena di annullare il primo turno delle recenti elezioni presidenziali del paese a seguito di segnalazioni di possibili ingerenze straniere. Evento accaduto dopo l’"ordine di conservazione" emesso dalla Commissione UE nei confronti di TikTok, ordinando alla piattaforma di congelare e conservare i dati sui sistemi di raccomandazione e contenuti politici a pagamento relativi alle elezioni nazionali nell'UE tra il 24 novembre 2024 e il 31 marzo 2025.

Il dibattito in plenaria arriva dopo la decisione della Corte costituzionale rumena di annullare il primo turno delle recenti elezioni presidenziali del paese a seguito di segnalazioni di possibili ingerenze straniere. Evento accaduto dopo l’"ordine di conservazione" emesso dalla Commissione UE nei confronti di TikTok, ordinando alla piattaforma di congelare e conservare i dati sui sistemi di raccomandazione e contenuti politici a pagamento relativi alle elezioni nazionali nell'UE tra il 24 novembre 2024 e il 31 marzo 2025". (continua, clicca qui)

sabato 14 dicembre 2024

Riceviamo e pubblichiamo - Premio Sacharov 2024 alle forze democratiche in Venezuela

Si ringrazia l'ufficio stampa in Italia del Parlamento europeo


Comunicato stampa
13-12-2024
Premio Sacharov 2024
“Libertà di pensiero, un impegno comune”

Esperienza Europa - David Sassoli, Piazza Venezia 6c, Roma
Martedì 17 dicembre dalle 9:30


In occasione della cerimonia di consegna del Premio Sacharov 2024 per la libertà di pensiero, l’Ufficio del Parlamento europeo in Italia organizza una giornata di riflessione sui temi della libertà e dei diritti umani con dibattiti tra Roma, Strasburgo e Caracas.

Il Parlamento europeo ha conferito il Premio Sacharov 2024 a María Corina Machado, leader delle forze democratiche in Venezuela, e al Presidente eletto Edmundo González Urrutia, in rappresentanza di tutti i venezuelani che lottano per il ripristino della libertà e della democrazia.

L’incontro inizierà a Roma alle 9:30 con la proiezione di un video della vincitrice Machado, che racconterà la sua lotta per la democrazia e i diritti civili. A seguire, interverranno Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio e Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Tamara Sujú, direttrice esecutiva dell’Osservatorio per i diritti umani del Centro de Estudios para América Latina (CASLA), e Maria Claudia Lopez, capo della Coalizione democratica con VZLA Italia. In collegamento da Caracas prenderà la parola l'avvocata Maria Costanza Cipriani, che parlerà delle condizioni del marito Perkins Rocha, avvocato della Coalizione Democratica, arrestato lo scorso 27 agosto.

La discussione proseguirà con gli interventi di Antonio Preziosi, direttore del TG2 Rai, Federico Fubini, vicedirettore del Corriere della Sera, e Fabrizio Ferragni, direttore dell’Offerta Estero della Rai. L'incontro sarà moderato a Roma da Mariarita Grieco, vicedirettrice del TG1 Rai.

Alle 11:00 il via alla seconda parte dei lavori con un dialogo tra Roma e Strasburgo sul ruolo del Parlamento europeo nella difesa dei diritti umani nel mondo introdotto da Carlo Corazza, direttore dell’Ufficio del PE in Italia. Interverranno la vicepresidente Antonella Sberna e gli eurodeputati Marco Falcone, PPE-FI, Alessandra Moretti, S&D-PD, Paolo Borchia, PfE-Lega, Carlo Fidanza, ECR-FdI, Ignazio Marino, Verdi/ALE-AVS e Pasquale Tridico, The Left-M5S.

Alle 12:00, l’evento proseguirà con il collegamento in diretta con la plenaria di Strasburgo per il conferimento ufficiale del Premio Sacharov 2024 per la libertà di pensiero alle forze democratiche in Venezuela.

Gli accrediti stampa verranno registrati in loco.

Ingresso libero. L’evento sarà visibile sulla pagina YouTube del Parlamento europeo in Italia e sul sito Corriere.it

Background

Ogni anno, il Parlamento europeo conferisce il Premio Sacharov, che prevede una ricompensa di €50.000, per onorare e supportare persone e organizzazioni che si sono distinte nella difesa dei diritti umani, della democrazia e delle libertà fondamentali.

I leader dell'opposizione venezuelana erano tra i 3 finalisti dell’edizione 2024, selezionati il 17 ottobre con il voto dei membri della commissione per gli affari esteri e quella per lo sviluppo del Parlamento europeo.

Gli altri due finalisti erano Dr. Gubad Ibadoghlu, accademico e attivista anti-corruzione in Azerbaigian e i movimenti “Women Wage Peace” e “Women of the Sun” in Israele/Palestina.

Il premio, lanciato nel 1988, prende il nome da Andrei Sacharov, fisico nucleare sovietico e forte difensore della democrazia e dei diritti umani. Ha vinto il Premio Nobel per la Pace nel 1975 per i suoi sforzi di sensibilizzazione sui pericoli della corsa agli armamenti nucleari.

Link utili:

Scheda dell’EPRS, il Servizio di ricerca del Parlamento europeo, sui “Vincitori del Premio Sacharov 2024 María Corina Machado e Edmundo González Urrutia e la loro lotta per la democrazia in Venezuela”

Scheda sul Premio Sacharov

giovedì 7 novembre 2024

Comunicato stampa dell’Associazione Italiana Studiosi di Diritto dell’Unione Europea


L’Associazione Italiana Studiosi di Diritto dell’Unione Europea (AISDUE), cui aderisce la stragrande maggioranza dei docenti e dei ricercatori della materia, manifesta profonda preoccupazione per le diverse inesattezze espresse da alcuni esponenti del mondo istituzionale e universitario in merito ai rapporti tra il diritto nazionale e il diritto dell’Unione europea.

Il principio del primato del diritto dell’Unione europea sul diritto nazionale è acquisito da circa 70 anni ed è stato riconosciuto anche dalla nostra Corte costituzionale. Tale principio, volto a garantire che i cittadini europei siano tutelati allo stesso modo in tutti i Paesi dell’Unione stessa, comporta l’obbligo a carico delle autorità nazionali, incluse quelle giurisdizionali, di interpretare le norme interne, se possibile, in conformità al diritto dell’Unione, e, in caso contrario, di “disapplicare” il diritto nazionale incompatibile, anche se si tratta di leggi successive alle norme dell’Unione.

Collegato a tale principio, è il monopolio riservato alla Corte di giustizia di assicurare l’interpretazione del diritto dell’Unione, per modo che le sue sentenze obbligano il giudice nazionale ad attenersi a tale interpretazione.

Si tratta di principi acquisiti da tempo, condivisi da tutto l’arco della dottrina europea e ampiamente consolidati nella giurisprudenza degli Stati membri. In Italia, invece, recenti avvenimenti hanno provocato un acceso dibattito su quei principi, portando in qualche caso addirittura al rovesciamento degli stessi e ad affermazioni francamente inaccettabili.

Va però avvertito che simili posizioni, dovute forse al difficile e concitato contesto in cui sono state formulate, rischiano di nuocere al ruolo dell’Italia in Europa e mettono in crisi la stessa partecipazione del nostro Paese al processo di integrazione europea, fondato sugli artt. 11 e 117 della Costituzione e su una prassi ormai settantennale.

In questa situazione e anche in ossequio ai propri compiti statutari, l’AISDUE si rende disponibile ad offrire le proprie competenze nel quadro del dibattito che investe i delicati e complessi problemi posti dall’applicazione del diritto dell’Unione.

Roma, 2 novembre 2024

Il Presidente – Prof. Antonio Tizzano

Il Segretario generale – Prof.ssa Patrizia De Pasquale

mercoledì 23 ottobre 2024

Riceviamo e pubblichiamo - Premio per il Giornalismo 2024 Daphne Caruana Galizia

 Dall'Ufficio Stampa in Italia del Parlamento europeo 

(mail:  epitalia@europarl.europa.eu)



Comunicato stampa

23-10-2024

Il Premio per il giornalismo 2024 all'inchiesta sui minori stranieri scomparsi

Lost in Europe vince il Premio Daphne Caruana Galizia per il giornalismo 2024 grazie alla sua inchiesta sulla scomparsa di oltre 50 000 minori stranieri non accompagnati.

L'inchiesta è stata condotta da media con sede in Germania, Italia, Grecia, Paesi Bassi, Belgio, Irlanda e Regno Unito. Ne è emerso che sono almeno 51 433 i minori stranieri non accompagnati scomparsi dopo essere arrivati in Europa tra il 2021 e il 2023.

Alla cerimonia di premiazione a Strasburgo di mercoledì, tenutasi nella sala stampa del Parlamento europeo intitolata a Daphne Caruana Galizia, hanno partecipato Roberta Metsola, Presidente del Parlamento europeo, Pina Picierno, vicepresidente responsabile del premio, e i rappresentanti della giuria indipendente che ha decretato il vincitore.

La Presidente Metsola ha dichiarato: "L'eredità di Daphne Caruana Galizia viene portata avanti dal lavoro dei giornalisti che vivono per raccontare la verità e non accettano di essere messi a tacere. La loro lotta per la giustizia prevale sulle minacce che cercano di minare il loro importante lavoro. La libertà di stampa non è negoziabile. Sette anni dopo l'assassinio di Daphne, continuiamo a onorarne la memoria con un premio che testimonia il costante impegno di questo Parlamento nei confronti di questi valori fondamentali".

Tra il 3 maggio e il 31 luglio 2024, centinaia di giornalisti provenienti dai 27 paesi dell'Unione europea hanno presentato 318 storie, fra le quali la giuria ne ha selezionate 13, prima di decretare il vincitore.

A proposito della storia vincente

Lost in Europe ha portato alla luce una realtà sconcertante: dal 2021, in media, quasi 47 minori sono scomparsi ogni giorno dopo essere arrivati in Europa. I dati raccolti da Lost in Europe su 31 paesi europei, tra cui Austria, Germania e Italia, mostrano che all'appello mancano decine di migliaia di bambini.

Dall'inchiesta, durata alcuni mesi, emerge anche che il numero effettivo di minori scomparsi potrebbe essere ancora più alto: sono state infatti rilevate importanti lacune nelle segnalazioni, dovute alla scarsa disponibilità di dati e alla documentazione incoerente riscontrate in alcuni paesi. L'inchiesta è stata avviata in seguito a una ricerca condotta da Lost in Europe nel 2021, secondo cui tra il 2018 e il 2020 in Europa sono scomparsi più di 18 000 bambini stranieri.

Come sottolinea Aagje Leven, segretaria generale di Missing Children Europe, questa non sarebbe che la "punta dell'iceberg". Infatti, il numero di minori stranieri scomparsi in Europa continua a crescere a ritmi allarmanti, e si teme che molti di loro siano diventati vittime della tratta di esseri umani e della schiavitù moderna.

I partner editoriali che hanno collaborato all'inchiesta sono De Standaard (Belgio), Small Stream Media (Paesi Bassi), RBB (Germania), Knack (Belgio), ANSA (Italia), CNN (Regno Unito/Stati Uniti), VRT (Belgio), Εfimerida ton Syntakton (Grecia), Domani (Italia), The Journal (Irlanda), Tagesschau (Germania) e NRC (Paesi Bassi).

A proposito del Premio

Il Premio Daphne Caruana Galizia è stato istituito con una decisione dell'Ufficio di presidenza del Parlamento europeo nel dicembre 2019 per rendere omaggio a Daphne Caruana Galizia, giornalista investigativa e blogger maltese impegnata nella lotta alla corruzione, assassinata in un attentato con autobomba nel 2017.

Il premio è assegnato ogni anno (in occasione dell'anniversario dell'assassinio di Daphne Caruana Galizia) per riconoscere i meriti eccezionali di un giornalismo che promuove o difende i principi e i valori fondamentali dell'Unione europea, come la dignità umana, la libertà, la democrazia, l'uguaglianza, lo Stato di diritto e i diritti umani.

Giornalisti professionisti o gruppi di giornalisti professionisti di qualsiasi nazionalità possono presentare articoli di approfondimento pubblicati o trasmessi da media con sede in uno dei 27 Stati membri dell'Unione europea. L'obiettivo è promuovere e sottolineare l'importanza del giornalismo professionale nella salvaguardia della libertà, dell'uguaglianza e delle opportunità.

La giuria indipendente è composta da rappresentanti della stampa e della società civile dei 27 paesi membri dell'Unione e da rappresentanti delle principali associazioni europee di giornalismo.

Il premio e il suo importo di 20 000 EUR sono una testimonianza del sostegno del Parlamento europeo al giornalismo investigativo e alla libertà di stampa.

Vincitori delle edizioni precedenti

2021: progetto Pegasus, coordinato dal consorzio Forbidden Stories

2022: documentario "La Repubblica centrafricana sotto l'influenza russa", di Clément Di Roma e Carol Valade (ARTE/France24/Le Monde)

2023: indagine congiunta sul naufragio dell'imbarcazione che trasportava migranti Pylos (Solomon, in collaborazione con ForensisStrgF/ARD e The Guardian)

Chi era Daphne Caruana Galizia?

Daphne Caruana Galizia era una giornalista, blogger e attivista anticorruzione maltese. È stata autrice di numerose inchieste sulla corruzione, il riciclaggio di denaro, la criminalità organizzata, la vendita della cittadinanza e i legami del governo maltese con i Panama Papers. In seguito a molestie e minacce, è stata uccisa nell'esplosione di un'autobomba il 16 ottobre 2017. Le proteste per il modo in cui le autorità hanno gestito l'indagine sul suo omicidio hanno portato alle dimissioni del primo ministro Joseph Muscat. Critici di fronte alle lacune nelle indagini, nel dicembre 2019 i deputati hanno chiesto l'intervento della Commissione europea.

Mediatore europeo: accordi non trasparenti Commissione - Tunisia

La Commissione Ue, secondo il Mediatore europeo, non è stata "trasparente riguardo alle informazioni sui diritti umani su cui si è basata prima di firmare un accordo con la Tunisia che include fondi Ue per la gestione delle frontiere", e invita l'esecutivo comunitario a "definire criteri espliciti per la sospensione dei finanziamenti Ue. La Commissione non ha pubblicato alcuna informazione sull'esercizio di gestione del rischio su cui si è basata per il Memorandum d'intesa del 2023, nonostante le preoccupazioni dell'opinione pubblica sulla situazione dei diritti umani in Tunisia, in particolare per quanto riguarda il trattamento dei migranti".

Secondo la portavoce dell'istituzione chiamata in causa, invece, è forte l'impegno della Commissione europea "per la trasparenza e la responsabilità"; e inoltre "la posizione della Commissione quando si tratta di un approccio alla gestione della migrazione basato sui diritti umani è molto chiara, e ciò è in linea con il diritto internazionale e quindi, guardando ancora una volta al futuro, siamo pronti a considerare i modi per un possibile miglioramento, in particolare per quanto riguarda il monitoraggio dei diritti umani". 

Essere digitali: il ruolo della scuola

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