mercoledì 13 marzo 2024

Le prossime iniziative del Movimento europeo in Umbria

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Per maggiori informazioni scrivere a: segreteria@movimentoeuropeo.it


15 marzo, ore 10:00-12:30, Perugia. Il Centro di coordinamento del Movimento europeo nella Regione Umbria organizza l’incontro dal titolo “A 40 anni dal progetto Spinelli scriviamo insieme il futuro dell’Europa. Progetto di un “Libro verde””, al quale parteciperanno Filippo Ciavaglia, Giuseppe Bronzini e Pier Virgilio Dastoli per il Movimento europeo e Marco Squarta, del Consiglio Regionale dell‘Umbria, Camilla Laureti, Parlamentare europea, Claudio Cappellini della Confederazione Nazionale dell'Artigianato e della Piccola e Media impresa e Giorgia Sorrentino per la Gioventù Federalista Europea. L’incontro costituirà anche l’occasione per la presentazione del “Libro Verde” del Movimento europeo in vista delle elezioni europee del prossimo mese di giugno. 

15 marzo, ore 17:30, Foligno. “A 40 anni dal Progetto Spinelli. Scriviamo insieme il futuro dell’Europa” incontro promosso dal Movimento europeo Italia attraverso il suo Centro di coordinamento territoriale della Regione Umbria e l’Associazione La Scintilla. Presso la Sala della Biblioteca Jacobilli di Foligno il Presidente Pier Virgilio Dastoli, già assistente parlamentare di Altiero Spinelli, introduce il volume “A che ci serve l‘Europa“ (edito da Marsilio NODI), con introduzione di Renato Cesca, Presidente dell’Associazione La Scintilla e su coordinamento della Consigliera del Comune di Foligno, Rita Barbetti.

16 marzo, ore 10:00-12:30, Norcia. Il Centro di coordinamento del Movimento europeo nella Regione Umbria organizza l’incontro dal titolo “A 40 anni dal progetto Spinelli scriviamo insieme il futuro dell’Europa. Progetto di un “Libro verde””. Presieduto da Filippo Ciavaglia dell’Ufficio di Presidenza del Movimento europeo, interverranno Maria Rita Paggio (CGIL regionale), Angelo Manzotti (CISL regionale), Maurizio Molinari (UIL regionale) e Stefano Palmieri (Comitato Economico e Sociale Europeo CESE). Le conclusioni saranno affidate al Presidente del Movimento europeo Pier Virgilio Dastoli. Sono stati invitati l’Amministrazione Comunale di Norcia e l’Istituto Omnicomprensivo De Gasperi - Battaglia di Norcia.

giovedì 7 marzo 2024

Spinelli e gli oppositori russi e iraniani nel Giardino dei Giusti

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO


Oggi, 6 marzo, a Milano, al Giardino dei Giusti, sono stati dichiarati i nuovi "Giusti": Altiero Spinelli, Vera Vigevani Jarach (giornalista italiana residente in Argentina, cofondatore del movimento delle Madri di Plaza de Mayo), Jurij Dmitriev (storico russo, autore di " libri della memoria" sulle vittime dello stalinismo), Narges Mohammadi (attivista iraniana dei diritti civili, in carcere).

Molta gente, tanti giovani, autorità civili e militari, stampa e TV, per il ricordo dei nuovi Giusti.

 

Il presidente della Fondazione Gariwo (Gardens of the Righteous Worldwide), Gabriele Nissim ha aperto la cerimonia dicendo che il pericolo maggiore in Europa è la "rassegnazione" agli eventi. Molti europei, di fronte all'aggressione delle dittature e delle autocrazie, preferiscono girarsi dall'altra parte, preferiscono non opporsi "per amor del quieto vivere". Invece l'idea dell'unità europea è proprio la chiave per resistere alle autocrazie,  perché l'Europa è idea di libertàdi unità e di futuro. Così è vista da chi lotta in Iran, in Russia e in Cina per la libertà e la democrazia. 

Dopo Giorgio Mortarache ha ricordato il padre tra i partecipanti alla fondazione del Mfe nel '43 in casa Rollier, ha parlato Renata Colorni, che ha voluto ricordare il “padre”, dandogli la parola…. Infatti ha letto tre brani dell’autobiografia di Spinelli (“Come ho tentato di diventare saggio”).

Il primo, Altiero ancor giovane, da carcerato, quando è posto di fronte all’alternativa drammatica tra la domanda di grazia per ottenere subito la libertà (come avevano fatto alcuni) e il dovere kantiano di rimanere fedele ai propri principi, ben sapendo di dover così rinunciare alla propria gioventù: un dramma che segnò le scelte future. Il secondo sul significato della federazione europea, che “non ci si presentava come una ideologia, non si proponeva di colorare in questo o in quel modo un potere esistente. Era la sobria proposta di creare un potere democratico europeo, nel cui seno  avrebbero ben potuto svilupparsi ideologie, se gli uomini ne avevano proprio bisogno….Era la negazione del nazionalismo che tornava ad imperversare in Europa. Era il riconoscimento della diversità e della fratellanza delle esperienze nazionali dei popoli europei….era la via d’uscita delle assurde ma apparentemente inevitabili autarchie economiche….era infine e soprattutto la possibilità per la democrazia di ristabilire il suo controllo su quei Leviatani impazziti e scatenati che erano ormai gli stati nazionali europei, poiché lo stato federale avrebbe loro impedito di diventare mezzi di oppressione e sarebbe stato da essi impedito di diventarlo lui”.

 

Dopo ha parlato Marco Vigevani che ha ricordato l’impegno di Vera Vigevani Jarach che, a 96 anni, continua a portare nelle scuole argentine la testimonianza dei regimi che ha vissuto, promuovendo tra gli studenti valori di democrazia e rispetto dei diritti umani.

La parola è poi passata ad Andrea Gullotta  che ha ricordato come Jurij Dmitriev abbia scoperto le due fossi comuni di Sandormoch e Krasnyj Bor in Russia, per la sua critica all'invasione della Crimea fu condannato a 15 anni di colonia penale, sotto posto a tre processi, con gravi violazioni dei diritti della difesa, nonostante tutte le perizie indipendenti avessero smentito le infamanti tesi dell’accusa.

Infine Taghi Rahmani ha ricordato la moglie Narges Mohammadi – vice presidente di Defenders of Human Rights Center (organizzazione che ha difeso i prigionieri politici nei procedimenti giudiziari) che, dagli anni ’90, entra ed esce dal carcere per via della sua lotta per i diritti umani in Iran. Lo scorso anno ha ricevuto il Premio Nobel per la pace “per la sua lotta contro l’oppressione delle donne in Iran e per promuovere i diritti umani e la libertà per tutti”.

 

Sono stati poi ricordati i “Giusti” proposti dalla società civile. Tra questi mi piace ricordare “L’equipaggio del transatlantico Rex” che negli anni ’30 ha portato in salvo, da Genova agli Stati Uniti, migliaia di ebrei europei che scappavano dalle persecuzioni.

Infine c’è stato bel un momento di discussione tra i giovani e i ‘premiati’.

Erano presenti anche Giovanni Bloisi, ciclista della “memoria europea”, i federalisti di Milano (Paolo Lorenzetti, Marco Sartorelli e altri) e Piero Graglia.



Antonio Longo

 

domenica 25 febbraio 2024

Mfe: "Non ci è permesso arrenderci. E’ tempo di fare gli Stati Uniti d’Europa"

 RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO



COMUNICATO STAMPA

 



Non ci è permesso arrenderci


Il sostegno alla Resistenza ucraina è il sostegno alla lotta per la nostra libertà e democrazia.

E’ tempo che l’Europa diventi autonoma e capace di agire sulla scena internazionale e nel settore della difesa.


E’ tempo di fare gli Stati Uniti d’Europa

 

 

A due anni dalla tragica notte in cui la Russia ha invaso l’Ucraina tentando di conquistare Kiev, nonostante il respingimento delle truppe russe e la coraggiosa Resistenza ingaggiata dall’Ucraina, il bilancio che circola in questi giorni è amaro, avvelenato dal dubbio che si stia andando verso la sconfitta.


Come abbiamo sempre temuto, il problema è quello della tenuta delle nostre democrazie e delle nostre opinioni pubbliche di fronte ad una guerra in cui i cittadini non si sentono coinvolti più di tanto, mentre i governi sanno di essere impotenti. Le difficoltà degli USA e il rischio di un loro disimpegno fanno paura, al di là delle affermazioni di facciata. L’aggressiva propaganda russa che semina false notizie, distorce l’informazione e polarizza la nostra società alimentando odio e disprezzo per la democrazia, completa il quadro.


Il momento è drammatico, e non possiamo sperare ci siano scorciatoie o facili soluzioni. Possiamo solo resistere o soccombere. Possiamo fingere di sostenere una pace che è invece una resa che non fermerà Putin, come non aveva fermato Hitler; possiamo fingere che l’intera Unione europea non sia sotto attacco, con il suo stato di diritto, la sua libertà, la democrazia, il suo modello di economia e società sostenibili, la sua vocazione di pacificazione e di unità dei popoli; possiamo anche fingere che sia possibile convincere Trump che non è interesse dell’America abbandonare l’Europa al suo destino e alla conquista di Putin; ma fingere non ci salverà dalla realtà di una capitolazione ingloriosa e dalla fine di tutte le nostre speranze.


Se vogliamo cambiare il corso delle cose, se non vogliamo che il prezzo pagato sinora dall’Ucraina e dalla sua popolazione esausta ma indomita non sia stato inutile, dobbiamo fare ora tutto il possibile per dare all’Ucraina armi e sostegno finanziario e per farle sentire che la sentiamo parte della nostra casa europea; ma dobbiamo anche abbandonare i tentennamenti che ci tengono aggrappati ad un modello europeo che ormai non basta più a fronteggiare i rischi e le sfide che si fanno sempre più complesse e minacciose, e dobbiamo accettare di cambiare e rafforzare le nostre istituzioni sovranazionali, la nostra capacità di agire insieme, la forza della nostra democrazia comune.


Il Parlamento europeo, raccogliendo il testimone dei cittadini e del processo democratico della Conferenza sul Futuro dell’Europa, ha messo nelle mani dei governi una proposta che potrebbe entro la fine del 2025 darci un nuovo assetto politico-istituzionale sufficiente a permetterci di costruire la nostra potenza comune.


Tocca al presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, sbloccare la situazione, portare la richiesta del Parlamento europeo di aprire una Convenzione per la riforma dei Trattati all’attenzione dei governi nazionali, e tocca a questi ultimi dare il via libera all’avvio della procedura. I cittadini non lo sanno, l’informazione ignora questo fatto: ma se non vogliamo lasciare che l’impotenza ci schiacci e ci conduca al tradimento dei nostri ideali e dei nostri interessi, passando attraverso l’abbandono della Resistenza ucraina, questa è l’unica cosa concreta che possiamo fare, insieme a mantenere gli impegni già presi, ancorché insufficienti.


Non ci è permesso arrenderci: queste parole di Alexeï Navalny risuonino come un monito alle nostre coscienze. Cerchiamo di meritare il sacrificio con cui si sono immolati gli eroi che combattono per la nostra libertà.


Pavia-Firenze, 24 febbraio 2024

Ufficio stampa MFE:‬

Mail: ufficiostampa@mfe.it




venerdì 23 febbraio 2024

Premio Internazionale Bonifacio VIII alla Presidente Metsola

RICEVIAMO DAL SERVIZIO STAMPA DEL PARLAMENTO EUROPEO IN ITALIA E PUBBLICHIAMO


Sabato 24 febbraio la Presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola riceverà dall’Accademia Bonifaciana il Premio Internazionale Bonifacio VIII per una cultura della Pace, Città di Anagni, 2024 “per le sue elevate capacità politiche, diplomatiche, culturali, sociali degne di una vera donna di Stato al servizio dell’Europa e del mondo". Il premio è stato conferito nelle sue edizioni precedenti ai presidenti del Parlamento Europeo David Sassoli, Antonio Tajani e Jerzy Karol Buzek.

La cerimonia si terrà alle ore 15.45 nello spazio Esperienza Europa - David Sassoli, in Piazza Venezia. All'evento interverrà il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e parteciperanno alcuni deputati e deputate del Parlamento europeo.

A seguire, la Presidente Metsola ascolterà dalla presidente del Consiglio Nazionale Giovani, Maria Cristina Pisani, le priorità e le idee dei giovani per il futuro dell’Europa. L’evento si colloca nel quadro delle attività di Metsola in tutti i Paesi europei a sostegno della campagna istituzionale del Parlamento europeo per accrescere la consapevolezza e la partecipazione alle elezioni europee dell’8 e 9 giugno 2024.

"Sono onorata - afferma la Presidente - di ricevere questo premio intitolato alla "cultura della Pace". Nel consolidare il forte sostegno ai valori fondamentali condivisi, la leadership del Parlamento europeo sta facendo la cosa giusta. Oggi, a due anni dall'invasione Russa dell'Ucraina, voglio ribadire con fermezza che continueremo a sostenere l'Ucraina per tutto il tempo necessario a raggiungere una pace vera e giusta basata sulla libertà, la dignità e l'integrità territoriale."

Per accrediti stampa si prega di iscriversi al seguente link 

giovedì 8 febbraio 2024

"Una matita per la democrazia"


"Rivelato oggi il bonus speciale 🇪🇺 da 20 punti che consiste nel gesto di portare una matita sul palco" ...

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mercoledì 7 febbraio 2024

L'Ue a Sanremo: quando la musica unisce



Comunicato stampa degli 

Uffici del Parlamento europeo in Italia


L'UNIONE EUROPEA A SANREMO 

PER SOTTOLINEARE L'IMPORTANZA DELLA DEMOCRAZIA


In vista delle prossime elezioni europee dell’8 e 9 giugno, l’Ufficio del Parlamento europeo in Italia e la Rappresentanza in Italia della Commissione europea saranno presenti a Sanremo con una serie di attività per ricordare l’importanza del voto. Una presenza che conferma, da una parte, la centralità del Festival e della musica nella cultura italiana ed europea e, dall'altra, l’importante impegno delle istituzioni europee nel far sentire l’Europa vicina ai cittadini.

Durante le serate del Festival, in onda su Rai 1 dal 6 al 10 febbraio, sul palco verranno promossi, con modalità del tutto inedite, i valori della partecipazione democratica e dell’appartenenza all’Unione europea. Insieme a FantaSanremo, l’UE coinvolgerà i cantanti in gara in un gesto simbolico che ricorderà l’appuntamento elettorale di giugno.

Per tutta la durata del Festival, inoltre, la Rappresentanza della Commissione europea sarà presente a Casa Sanremo, dove si metterà in gioco con un quiz su fake news e curiosità sul Festival e co-organizzerà per i 75 dell’Associazione Fonografici Italiani un evento su come la musica muove l’Europa e la vita di tutti i cittadini europei, tutti giorni. Troverete, all’entrata di Casa Sanremo, la speciale installazione “I LOVE EU” - a disposizione di tutti i passanti per foto ricordo - e, all’interno, pareti luminose e statiche che “parlano” di Europa e invitano a far sentire la propria voce in occasione delle prossime elezioni.

Essere digitali: il ruolo della scuola

Leggi l'articolo dell'autore pubblicato su "La Ragione" Recenti classifiche sull’alfabetizzazione digitale vedono l’Italia...

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