martedì 14 aprile 2020

Europa e Italia: è meglio fare da sè?

Il blog non ha una naturale predisposizione alla pubblicazione di video, o almeno non ci si pensa. Non lo era quello da me pubblicato fino al malaugurato giorno in cui a causa di un attacco hacker venne chiusa la mia gmail e, contestualmente, il blog collegato alla stessa. Eppure, pubblicare video può rappresentare una risorsa in più. Immagini, suoni e parole: è una regola della televisione, solo che si è abituati a pensare al mezzo televisivo come ad un pianeta a sé. In effetti, tra i mezzi di comunicazione giornalistica è quello probabilmente ancora più potente, nonostante la digitalizzazione e internet abbiano un po' rimescolato le carte, ma tant'è.

Tutto questo per dire cosa, a proposito di Costituzione Europea? Un fatto molto semplice, cioè che ripubblico qui il video realizzato oggi per il gruppo federalista "Europa in movimento" in cui analizzo la comunicazione "populista", quella che critica l'Europa ma lo fa in maniera distruttiva, che dice che è meglio "fare da sè", tornando agli "Stati nazionali": un'idea superata e bizzarra, ma anche pericolosa. 




Dati i numeri in gioco, avete idea di che cosa accadrebbe all'Italia? Sarebbe un ulteriore regresso e a spiegarlo non è solo il sottoscritto e nemmeno un ultra europeista, ma una figura oggi storica, un politico esperto quale il socialista Ugo Intini, stretto collaboratore di Bettino Craxi, già direttore de "L'Avanti". Oggi, sul quotidiano "Il Dubbio", Intini fa un'analisi che illustra i vari passaggi che porterebbero l'Italia che esce dal sistema euro ad una ulteriore svalutazione della moneta e a tutto ciò che questo comporta: anzitutto, la perdita di potere d'acquisto del 30% per i normali cittadini.

Bisogna stare molto attenti, in questa crisi, a non fare confusione. Ecco il perché della mia analisi che svela anche il trucco dei populisti: puntare sulla comunicazione veloce, che dà la soluzione politica semplice e pronta, che dice tutto in due parole. Come se la parola degli esperti fosse quella di inutili e prolissi scocciatori che non hanno niente di meglio da fare che appesantire il dibattito. Utilizzo un paragone, per capirci meglio: avete mai visto un intervento delicato - pensiamo ad un intervento chirurgico - avere maggiori probabilità di successo banalizzando il male da curare? Io no, e voi?

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