Riceviamo e pubblichiamo alcune note di Daniel Mateo Montalcini sulla figura del leader russo Vladimir Putin, all'indomani dei festeggiamenti del 9 maggio. Destano preoccupazione le sue condizioni di salute, su cui trapela solo però qualche indiscrezione, inoltre rimane in larga parte ignota la sua strategia di prosecuzione del progetto di invasione dell'Ucraina, ad oggi fortemente scoraggiata dalle perdite subite. Anche la reputazione di Putin e della Russia traballano; sullo sfondo, si intravedono dei tentativi anch'essi molto incerti di dialogo con il presidente russo da parte del presidente francese Emmanuel Macron.
Editing a cura di Massimiliano Nespola.
Buona lettura
IL SORRISO DI PUTIN
Dalle immagini riportate il 9 Maggio, giornata di ricordo russo per la liberazione e la sconfitta dei nazisti, ricorrenza usata in questo frangente come slogan politico per mettere in mostra una apparente forza bellica dispiegata nel conflitto russo-ucraino, si è visto un Presidente teso. Ciò a causa delle circostanze avverse del conflitto e – si ritiene – del suo stato di salute. Il Presidente russo ha scagliato tutte le colpe della guerra contro l’Occidente, accusando il Vecchio Continente di non sapere o voler ascoltare le richieste e bisogni russi, senza mai pronunciate il termine guerra.
Sulle condizioni di salute dello zar, continuano a susseguirsi indiscrezioni secondo cui vi è la possibilità che sia ammalato di Parkinson, o affetto da un tumore e da forme di demenza. Contrariamente all’immagine forte di sé che ha sempre cercato di mostrare, in occasione della ricorrenza del 9 maggio si è presentato – lui solo – indossando una coperta sulle gambe. Oltretutto ha indossato un giubbotto ben imbottito, chiuso, abbondante e spesso, per ripararsi dal vento. Questo suo abbigliamento ha generato preoccupazioni sul suo reale stato di salute e sulla sua solidità nel tenere le redini di un Paese così vasto come la Russia. Non sono note le sue autentiche intenzioni sulla prosecuzione del conflitto e sulle sue mire espansionistiche – reali o presunte – per rimettere in piedi uno stato sgretolatosi a seguito della caduta del Muro di Berlino, il 9 novembre 1989.
LA RUSSIA DIPENDE DA PUTIN
È ormai cronaca quotidiana lo stato di salute di Putin, che spesso sembra sul punto di mancare, per poi tornare in prima fila. Gli equilibri della Russia son legati a lui. Quando Putin appare non nel meglio delle sue condizioni, anche la Russia subisce di riflesso un crollo, mentre quando lui appare più tonico, il Paese si riprende.
Il ruolo di Macron quale Presidente francese rieletto ed al momento Presidente di turno della UE è molto rilevante, in quanto risulta il miglior interlocutore in grado di farlo ragionare. Parlando quotidianamente per svariate ore, Macron ora funge persino da psicoterapeuta, o quantomeno questo è ciò che traspare dai media. Quando Macron si sofferma sul tema di non umiliare la Russia, intende ovviamente di non umiliare il popolo. Il Presidente francese è cosciente del fatto che Putin si sente offeso, respinto ed umiliato dall’Occidente.
Daniel Mateo Montalcini – a cura di Massimiliano Nespola
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