Vi presentiamo il punto di oggi di Daniel Mateo Montalcini: l'autore passa in rassegna la delicata questione relativa agli equilibri nel Mar Mediterraneo, teatro di attività strategiche e di spionaggio da parte delle navi russe.
Editing di Massimiliano Nespola.
Buona lettura
IN CATTIVE ACQUE
Nel corso delle scorse settimane, si sono viste navi russe sulle sponde calabresi. Recentemente, è stata avviata una nave spia russa nel canale di Sicilia. La nave Vasily Tatishchev, chiamata con il nome in codice di Meridian, ha iniziato la sua navigazione nel Mediterraneo già un mese prima dell’invasione dell’Ucraina, il 20 gennaio. A partire da quel giorno, la nave spia ha avviato un programma di osservazione del Tirreno.
A bordo di essa sono presenti due cannoni a canne rotanti, oltre che due lanciatori per missili contraerei. Misura 95 metri in lunghezza e pesa 3.500 tonnellate; è stata varata nel 1989 e può trasportare 136 passeggeri. Costoro non sono semplici marinai, bensì specialisti dei servizi segreti. La loro funzione è quella di captare ed analizzare le trasmissioni dei radar e dei sistemi radio avversari, col fine di decifrare le loro frequenze e capacità.
Le antenne di cui dispongono per captare le onde radio sono chiuse in grandi bolle bianche, per far sì che siano invisibili. Nell’inconsapevolezza di molti, il Mediterraneo assume così il ruolo di spartiacque tra la Russia e la NATO. Le navi russe avvistate nelle scorse settimane sono state viste dirigersi verso l’Italia, ove sono disposte la nave italiana Cavour e la francese De Gaulle, per poi avvistare persino l’americana Truman.
Le manovre russe verso il Mare Nostrum, un mese prima dell’invasione dell’Ucraina, sono portate avanti secondo una tattica di pressione nei confronti della NATO. La predetta nave spia russa non è l’unica della flotta in azione a largo della nostra isola meridionale. L’Ustinov, incrociatore gemello dell’abbattuto Moskva, pare sia stato avvistato non a largo dell’isola di Creta una settimana fa, affiancato dalla fregata Kasatonov e dal caccia Trubuts, sua scorta.
L’altra fregata presente invece, il Grigorovich, dovrebbe navigare sull’Egeo, strategicamente posizionata per controllare il Bosforo, passaggio fondamentale per il Mar Nero. I due sottomarini d’attacco, Kilo, pare che siano dislocati in Siria. Infine un terzo sottomarino nucleare, del quale però sono state perse le tracce dopo che lo si è avvistato circa un mese fa, potrebbe attualmente sostare nel Mediterraneo.
Daniel Mateo Montalcini – a cura di Massimiliano Nespola
Nessun commento:
Posta un commento