lunedì 23 maggio 2022

Lo zar e la NATO

Oggi Daniel Mateo Montalcini giustappone all'analisi, in evoluzione, del contesto in cui si sta predisponendo un argine alla minaccia russa attraverso il rafforzamento della NATO, anche un elemento particolare: un ritratto di Putin e delle sue paranoie.

Editing di Massimiliano Nespola.

Buona lettura


OSSESSIONI

Nel corso dei suoi 30 anni di viaggi, in Putin si riscontra un dettaglio che rivela un tratto della sua personalità: l’ossessione per la sicurezza. In maniera ossessiva, lo zar è infatti dedito a programmare ogni singolo aspetto della sua vita, grazie al supporto ed alla programmazione da parte dei servizi segreti in suo appoggio.

Giusto per porre all’attenzione qualche esempio: la scorta procurata a Putin è composta da 18 auto blindate. Fa da cornice alla sua ossessione per la sicurezza la presenza costante di un’ambulanza al seguito. Non è da escludere, come elemento, il tavolo di 4 metri messo a disposizione durante ogni discorso, nel periodo più caldo della tensione dall’inizio del conflitto ucraino. Apparentemente ridicolo, ma molto ben studiato per far fronte all’ossessione da avvelenamento di Putin, il gruppo di assaggiatori sempre al suo seguito.

Si comprende come la vita di un personaggio del genere possa essere appesa ad un filo molto sottile: assicurarsi che ogni persona a suo fianco non sia un Giuda, un doppiogiochista o una spia. Una vita sempre appesa ai fedelissimi, sempre guardandosi le spalle.

 

PER UN RINFORZAMENTO DELL’UE

Ai più alti livelli europei, Josep Borrell, Alto Rappresentante dell’Unione Europea per la Politica Estera, ha dichiarato senza esitazioni che il processo di adesione della Finlandia alla NATO, assieme alla vicina Svezia, non può interrompersi, o temere nessun genere di rappresaglia da parte di Paesi esteri quali la Russia, e che la NATO stessa e l’UE sono pronti ad intervenire seduta stante.

L’Articolo 42 c. 7 del Trattato sull’Unione europea sancisce chiaramente che se un Paese membro subisce qualunque genere di attacco o presunta invasione, tutta l’Unione ha diritto e dovere di difendere quest’ultimo con ogni mezzo. Simile ad esso, vi è anche l’Articolo 5 del Trattato dell’Alleanza Atlantica: “Le parti convengono che un attacco armato contro una o più di esse in Europa o nell'America settentrionale sarà considerato come un attacco diretto contro tutte le parti, e di conseguenza convengono che se un tale attacco si producesse, ciascuna di esse, nell'esercizio del diritto di legittima difesa, individuale o collettiva, riconosciuto dall'ari. 51 dello Statuto delle Nazioni Unite, assisterà la parte o le parti così attaccate intraprendendo immediatamente, individualmente e di concerto con le altre parti, l'azione che giudicherà necessaria, ivi compreso l'uso della forza armata, per ristabilire e mantenere la sicurezza nella regione dell'Atlantico settentrionale”.

I due Paesi scandinavi sono dunque in attesa del semaforo verde che gli conferisca il diritto ad aderire; l’adesione della Finlandia e della Svezia alla NATO comporterà, a seguito della conferenza stampa rilasciata da Borrell, un naturale rafforzamento del Trattato Atlantico e, non da ultimo, rafforzerà la cooperazione tra gli Stati membri nell’unità per la sicurezza. Si rafforzano dunque le speranze di una rapida adesione dei due Paesi scandinavi, al fine di ridisegnare la mappa geopolitica europea.

 

Daniel Mateo Montalcini – a cura di Massimiliano Nespola


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