Boris Johnson, Premier Britannico ampiamente criticato per aver favorito ed acconsentito alla Brexit, con tutti i problemi ad essa succeduti e per le bravate da lui commesse quali le feste private a Downing Street – suo domicilio in quanto primo ministro – mostra a mio avviso ciò nonostante concretezza ed affidabilità, oltre che un forte senso del ruolo e politico, per ciò che attiene al conflitto russo-ucraino.
Johnson, di fatto: si è recato in Ucraina a sorpresa per incontrare per la terza volta Zelensky per portare avanti la strategia per una possibile fuoriuscita dallo stato di stallo che si trascina ormai da 6 mesi, il tempo trascorso dall’invasione dell’Ucraina; ha presentato un’analisi della situazione drammatica del Paese in questione, mettendo in chiaro che riguarda ognuno di noi; sostiene il supporto incondizionato e perdurante a Kiev; ha presentato un pacchetto di aiuti di 66 mln di Dollari a Zelensky, soffermandosi altresì sulla sua convinzione della vittoria di Kiev stessa nella guerra contro la Russia.
Il predetto pacchetto di aiuti include munizioni e 200 droni con tecnologia d’avanguardia, che permetteranno all’Ucraina di tracciare meticolosamente i target nemici per ostacolare le forze d’invasione russe.
Verranno inoltre inviati 850 micro droni creati specificamente per essere adoperati in città e villaggi, affinché intercettino il nemico che si approssima. A ragion veduta, il governo di Londra ritiene l’invio di questo pacchetto d’aiuti quale un importante passo in avanti perché l’Ucraina disponga di mezzi fortemente difensivi e a lungo raggio.
Daniel Mateo Montalcini – a cura di Massimiliano Nespola
Ti è piaciuto questo articolo? Sostieni l'autore!
Versa un'offerta libera sulle seguenti coordinate bancarie:
Daniel Mateo Montalcini
IT96S0306901765100000003765
Nessun commento:
Posta un commento