Col prosieguo della guerra nel territorio ucraino e l’inevitabile contrattacco del popolo invaso nei confronti del Paese aggressore, le prospettive per una possibile tregua duratura appaiono ad oggi incerte e tutt’altro che imminenti. Tutto ciò si verifica nonostante l’intervento dei Paesi alleati NATO, non ultimi i turchi che da sempre si dichiarano a favore dell’Ucraina.
Secondo fonti riportate dal politologo vicino al Cremlino, Dmitrij Suslov, Direttore del Centro di Studi Europei ed Internazionali presso la Scuola Superiore di Economia di Mosca, il nuovo governo italiano che si insedierà a seguito delle prossime elezioni del 25 settembre 2022, potrebbe portare ad un nuovo approccio al conflitto e successivamente ad una ridefinizione dei rapporti con Mosca. Questo nuovo scenario della politica nostrana potrebbe addirittura rappresentare un nuovo cantiere in cui coinvolgere anche altri Paesi continentali.
A livello economico, pare inoltre che l’Occidente abbia esaurito la propria capacità di intervento. Non paiono pertanto apparire all’orizzonte nuove sanzioni contro la Russia. L’Ucraina va verso l’insolvenza, con la propria economia ad un livello di non ritorno e le proprie infrastrutture in rovina. Conseguentemente, per il Paese invaso vengono a mancare le risorse. Al contrario, dal versante europeo pare non vi siano più dispositivi bellici da inviare.
Intanto, le dinamiche politiche interne a ciascuno Stato europeo procedono sul proprio binario e si può osservare giorno dopo giorno l’evolversi del posizionamento dei vari Paesi rispetto al conflitto. In relazione a ciò, Suslov non ha esitato a commentare al Corriere della Sera che, secondo gli ultimi sondaggi, la coalizione guidata da Fratelli d’Italia dovrebbe essere in vantaggio per ottenere la vittoria alle elezioni. Questo capovolgimento degli equilibri politici italiani sarebbe la risposta al livello di logoramento al quale si è ormai giunti.
Daniel Mateo Montalcini - a cura di Massimiliano Nespola
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