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AVVERTENZA: Qui si dà spazio a notizie poco trattate nel mainstream, nella convinzione che sia necessario differenziarsi e parlare di ciò di cui si parla poco. Questo blog, inoltre, tratta temi europei secondo il punto di vista degli autori. Si consiglia quindi di integrare la conoscenza delle informazioni qui trattate anche con altre fonti. Il tema trattato, infatti, è molto vasto, pertanto non è possibile per un singolo free lance dare visibilità all'intera produzione scientifica sul tema.
giovedì 11 luglio 2024
mercoledì 3 luglio 2024
Fascicolo sanitario elettronico 2.0: nelle Regioni italiane manca un approccio comune
riceviamo e pubblichiamo dalla newsletter del Garante per la Privacy:
FSE 2.0, Garante Privacy: al via procedimenti nei confronti di 18 Regioni e 2 Province autonome
La grave situazione segnalata al Presidente del Consiglio e al Ministro della salute nei giorni scorsi
È urgente intervenire per tutelare i diritti di tutti gli assistiti italiani coinvolti nel trattamento dei dati sulla salute effettuato attraverso il Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0.
Con questa motivazione il Garante Privacy ha notificato a 18 Regioni e alle Province autonome di Bolzano e Trento l’avvio di procedimenti correttivi e sanzionatori per le numerose violazioni riscontrate nell’attuazione della nuova disciplina sul FSE 2.0, introdotta con il decreto del Ministero della salute del 7 settembre 2023.
Nei giorni precedenti la grave situazione e l’urgenza di interventi correttivi era stata segnalata al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro della salute.
Gli esiti dell’attività istruttoria sul FSE, avviata alla fine di gennaio, hanno mostrato che 18 Regioni e le due Province autonome del Trentino Alto Adige - non essendo in linea con quanto contenuto nel decreto del 7 settembre 2023 - hanno modificato, anche significativamente, il modello di informativa predisposto dal Ministero, previo parere del Garante, che avrebbe dovuto essere adottato su tutto il territorio nazionale.
Le difformità riscontrate hanno reso evidente che alcuni diritti (es. oscuramento, delega, consenso specifico) e misure (es. misure di sicurezza, livelli di accesso differenziati, qualità dei dati) introdotte dal decreto, proprio a tutela dei pazienti, non sono garantite in modo uniforme in tutto il Paese. Oppure sono esercitabili ed esigibili solo dagli assistiti di talune Regioni e Province autonome, con un potenziale e significativo effetto discriminatorio sugli assistiti.
Tale disomogeneità contraddice inoltre lo spirito della riforma del FSE 2.0 volta a introdurre misure, garanzie e responsabilità omogenee sul tutto il territorio nazionale, rischiando così di compromettere anche la funzionalità, l’interoperabilità e l’efficienza del sistema FSE 2.0.
Le violazioni nelle quali sono incorse Regioni e Province autonome, con diversi livelli di gravità e responsabilità, possono comportare l’applicazione delle sanzioni previste dal Regolamento europeo.
giovedì 27 giugno 2024
Trattato sull'Ue: una debolezza che è anche una minaccia futura
I valori comuni del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell'uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze, richiamati all’art. 2 del TUE, oltre a costituire un elemento essenziale del processo di integrazione europea, rappresentano altresì un fattore aggregante dal punto di vista giuridico. Ogni Stato membro dell’Ue ha cioè l'obbligo, ai sensi dell’art. 2 TUE, di promuovere e condividere tali valori.
Nella configurazione attuale del TUE, si avverte una carenza: se vengono rilevate inadempienze da parte di uno Stato membro relativamente all’art. 2, gli interventi sanzionatori più severi che la Commissione o uno Stato membro possono avviare (artt. 258, 259 TFUE) sono la procedura di infrazione e la sospensione di alcuni dei diritti derivanti allo Stato membro in questione dall'applicazione dei trattati, compresi i diritti di voto (art. 7 TUE), ma non è stato previsto, per esempio, l’avvio di una procedura di espulsione dello Stato inadempiente. Paradossalmente, invece, proprio a partire dalle riforme introdotte con il Trattato di Lisbona del 2009 (art. 50 TUE), qualsiasi Stato membro può decidere di recedere unilateralmente dall’Unione, come si è riscontrato nel 2016 con la Brexit.
Nell’architettura giuridica dei Trattati in vigore, un paradosso simile costituisce una debolezza tale da rappresentare una minaccia per il processo di integrazione europea, perché può portare uno Stato candidato ad assumere un atteggiamento meramente funzionale ed opportunistico rispetto all’ingresso nell’Ue: l’obiettivo di diventare Stato membro potrebbe essere semplicemente quello di ottenere vantaggi economici, senza maturare un profondo senso di appartenenza ai valori previsti dall’art. 2 TUE. Non sono mancati i tentativi di intervenire su tali debolezze.
Il 25 ottobre 2023, per esempio, venne adottato dalla Commissione Affari Costituzionali (AFCO) del Parlamento europeo il rapporto contenente una serie di proposte di riforma del Trattato di Lisbona. Venne approvato con risoluzione del Parlamento europeo il 22 novembre 2023, con 291 voti favorevoli, 274 contrari e 44 astensioni, tuttavia, non si superò lo scoglio successivo in seno al Consiglio; si ritenne infatti che i capi di Stato e di governo avrebbero dovuto convocare una convenzione, sul modello di quella istituita dal Consiglio europeo di Laeken del dicembre 2001 e che portò alla stesura del Trattato che adotta una Costituzione per l’Europa, poi rigettato con il voto referendario franco - olandese. Tuttavia, i governi hanno espresso la propria contrarietà a tale opzione.
Massimiliano Nespola - giornalista pubblicista
venerdì 31 maggio 2024
Candidati centro Italia alle Europee: il dibattito
Da Radio Radicale: clicca qui per rivedere la registrazione video del dibattito dal titolo "Presentazione del libro verde "Scriviamo insieme il futuro dell'Europa: un progetto, un metodo e un’agenda costituente per la decima legislatura europea 2024-2029" (Editoriale Scientifica)".
Istituto Luigi Sturzo, Movimento Europeo e Movimento Federalista Europeo hanno incontrato a Roma, il 29 maggio alle ore 10.30 i candidati e le candidate nella Circoscrizione elettorale Centro Italia di diversi partiti. Come si può leggere su Radio Radicale, che ha ripreso i lavori della giornata, la discussione si è svolta "a partire dal Libro verde per raccogliere le loro reazioni ed aprire un dibattito con i rappresentanti delle nostre organizzazioni sul futuro delle politiche europee".
giovedì 23 maggio 2024
Cecilia Strada: necessaria politica europea comune contro le mafie
Riceviamo e pubblichiamo
CECILIA STRADA/GIORNATA LEGALITA’: SERVE UNA LEGGE EUROPEA CONTRO LA CORRUZIONE E SUI COLLABORATORI DI GIUSTIZIA
martedì 14 maggio 2024
Presidenza Commissione europea, il dibattito tra i candidati
FONTE: UFFICIO STAMPA DEL PARLAMENTO EUROPEO IN ITALIA
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venerdì 10 maggio 2024
“Se non voli, non voti"
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
2.7 milioni di italiani residenti nei Paesi extra-Ue oggi non possono votare da remoto per eleggere il Parlamento europeo: The Good Lobby lancia una petizione per correggere una legge vecchia di 30 anni, ormai antidemocratica e anacronistica, a partire dal Regno Unito e dalla Svizzera.
IMPORTANTE
LA CARTA DEI DIRITTI FONDAMENTALI
Essere digitali: il ruolo della scuola
Leggi l'articolo dell'autore pubblicato su "La Ragione" Recenti classifiche sull’alfabetizzazione digitale vedono l’Italia...
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Vi chiediamo un piccolo ma importante aiuto : condividete l’appello con i vostri conoscenti e invitateli a firmarlo al seguente link: http...
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A tre anni dalla scomparsa del Presidente David Sassoli, il Parlamento europeo in Italia organizza un evento per ricordarlo e celebrare il...