Riceviamo e pubblichiamo alcune note di Daniel Mateo Montalcini aggiornate agli sviluppi recenti del conflitto russo-ucraino. L'autore si addentra in una riflessione che parte da considerazioni di strategia militare per entrare poi nel profondo del male oscuro che è sorto, dell'abominio cieco - ma che al tempo stesso è frutto di una strategia organizzata e criminale - che si sta di nuovo consumando in Europa.
Editing di Massimiliano Nespola.
Buona lettura
VELLEITÀ RUSSE
La Russia, come già ripetuto
lungamente, è sempre più carente di mezzi economici per prolungare le offensive
sul campo ucraino senza ottenere alcun risultato decisivo. Si teorizza che sia invece
l’Ucraina sul punto di ottenerlo, ma per ora si ventilano ipotesi per non
alimentare ulteriori tensioni. Nel caso di una vittoria ucraina, si avvierebbe
il rientro delle truppe russe entro i loro confini, permettendo agli ucraini di
riprendersi i propri.
Da Mosca ovviamente rimane il
no comment. Solo Lavrov, in tale frangente, si sente legittimato a prendere la
parola, facendo anche le veci di Putin. La dura risposta del ministro degli
esteri russo a riguardo è che la Russia stia manifestando tutti i propri
dissapori nei confronti dell’Europa, volendo tra l’altro reimpostare la lettura
dei fatti storici – recenti e non – secondo la versione più conveniente alla
tutela degli interessi russi.
LE TRATTATIVE SI SGRETOLANO
Dopo tanti rumors non
confermati su accordi reali o presunti, per difendere gli interessi di entrambe
le parti e per favorire il prosieguo del commercio di beni quali il grano e del
gas, senza escludere il settore energetico, ambito nel quale l’Europa negli
anni ha accresciuto la sua dipendenza dalla Russia, analizziamo le parole dure
usate da Kuleba, capo della diplomazia ucraina, schieratosi senza mezzi termini
contro la NATO.
L’alto rappresentante ucraino
l’ha definita quale una grande alleanza, che ricopre unicamente un incarico
istituzionale ma che, a conti fatti, non svolge nessun ruolo effettivo. Queste
definizioni fanno da contorno ad una dinamica ancora in stallo. La speranza in
una ripresa, una volta usciti dal conflitto, è forte, ma è ritenuto molto arduo
al momento per gli ucraini il fatto di poter dialogare con coloro che
proseguono i bombardamenti sul loro territorio.
Kuleba si definisce pronto,
ciò nonostante, a portare avanti dialoghi costruttivi e concreti. Gli ucraini
sono disposti ad utilizzare qualsiasi mezzo pur di ricostruire dalle macerie e
mantenere la propria integrità territoriale. Il problema che si osserva rimanere
stabile è quello dell’atteggiamento degli invasori, i quali paiono per nulla
convinti a sedersi ad un tavolo per parlare di progetti concreti finalizzati a raggiungere
veri trattati ed intese di pace.
INTERESSI O SPECULAZIONI?
Siamo a più di tre mesi
dall’inizio del conflitto in Ucraina, al quale tutto l’Occidente è partecipe
per difendere la libertà e la democrazia; tuttavia, oltre al piano dei valori, vi
sono da considerare i molti interessi per gli scambi commerciali, di approvvigionamento
di commodities quali il grano, il gas e – non ultima – l’elettricità. Si tratta
di beni quotati in borsa, tramite i quali si possono ottenere enormi margini di
guadagno, prestando molta attenzione sia all’inflazione che alla salita e
discesa del controvalore di questi beni.
L’Italia, intanto, assiste alla
risalita del proprio deficit. In particolar modo tra gennaio ed aprile, detto
deficit ha toccato la quota record di 30 mld. Le esportazioni italiane verso la
Russia hanno subito una grossa perdita nell’arco di un anno, dimezzandosi. Quale
rovescio della medaglia, le esportazioni si sono viste raddoppiare di valore, a
causa dell’aumento dei prezzi del gas.
IL RITORNO DELLA VOLONTÀ DI POTENZA
In questo conflitto, osserviamo
come il potere possa annebbiare la mente di coloro che riescono ad assumerlo in
maniera spropositata e arrivando a bramare sempre più. Da lì, la strada è corta
per la corruzione della mente e dello spirito, alimentando l’illusione di un
sempre maggiore rafforzamento; bisognerebbe capire chi siano, in questo gioco
al massacro, i dominatori occulti che sanno di poter esercitare un’influenza su
personalità soggette al loro volere.
Si ripropongono forme
primordiali di lotta politica: la supremazia sul territorio, volta alla
conquista di nuovi spazi, sembrava un ricordo del passato. Eccola invece
riemergere nella grossolana strategia di dominio di Putin, che sta però
rivelandosi quale uno dei più grandi errori della Storia degli ultimi decenni. Eppure,
bisognerà comprendere a fondo chi tenga davvero le redini di questa nefanda,
rigettante strategia di potenza. La saggezza dovrà prevalere alla fine,
l’intuito e l’istinto ben animati da guide esperte. L’illusione dell’avanzamento
facile, attaccando il più debole, può far credere di poter acquisire il potere
e controllo totali, ma nelle dinamiche globali prima o poi diventerà un boomerang.
Chiudo dicendo che c’è anche da
considerare – al termine di questa analisi che mette insieme alcuni spunti su
cui ci si potrebbe dilungare ulteriormente – quale potrà essere in questo
conflitto il ruolo della figura femminile: ci potrà essere un’evoluzione positiva
grazie ad una strategia di leader donne che emergano a breve? Si era puntato
sull’esperienza della Merkel, che però ad oggi risulta non pervenuta in questo
scenario. Staremo a vedere, e a sperare.
Daniel Mateo Montalcini
- a cura di Massimiliano Nespola